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aprirono due minuscole moschee di fortuna, una scuola di Corano e un minuscolo centro culturale con i giornali arabi. Casi si esprimeva uno dei giovani cappuccini che dava addirittura le lezioni di Corano: "Questa gente non deve essere convertita, approfittando della loro precarieta; hanno una religione a un livello marabuttistico (i marabutti sano i santoni musulmani), devono maturare nella loro religione, approfondendo il loro monoteísmo, poi avverra il dialogo con la religione e la societa cristia– na". L'incontro di varie culture comporta anche l'incontro di diverse fedi in Europa: per ora, soprattutto del cristianesimo con l'islam, ma e inevitabile, in misura minore, anche con le grandi religioni dell' Oriente. Agli albori del terzo rnillennio sta nascendo un'umanita nuova. E' urgente, anche in campo religioso, una creativita che non si riduca ad una pseudoaperturamascheratadall' accoglienza, che spesso diventa addirittura fanatismo per tutto quello che e esotico. L'azione da svolgere nei confronti degli immigrati, non deve essere orientata ad acculturarli alla nostra societa, ad esempio, a farne degli europei di pelle nera, che adottino con disinvoltura i nostri madi di vita e di pensare, ma di comportarci nei loro confronti in modo che si inculturino nel nostro contesto, che "generino cultura", che "inventino un futuro", frutto di una realtamultietnica, multirazziale e, inevitabilmente, multireligiosa. In varie nazioni esistono movimenti di assistenza agli immigrati che non si propongono la loro acculturazione, il loro inserimento nel paese ove vivono, ma una loro preparazione tecnica e un aiuto di base, affinché possano ritornare nella propria terra, dove e fiorita la loro storia, la loro cultura. E' chiaro che disciplinare le realta nuove spetta all'uomo "laico". La chiesa, perla sua vocazione di essere "come il fermento e quasi !'anima della societa umana" 8 , deve contribuire con la sua azione pastorale alla 8 Gaudium et spes, 40; cfr. Lumen gentium, 38, ove si cita laLettera a Diogneto: "Cio che !'anima e per il corpo, siano ne! mondo i cristiani" (6). 138

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