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dialogo, sia purea certi livelli (commerciale, filosofico, artistico), anche se non ci fu mai una vera rispettosa convivenza. Tanta storia non e passata invano, come dimostra il fatto che in Europa siano state costruite diverse moschee, di cui la piu grande a Roma, al centro della cristianita. Non si poteva dimenticare che il gruppo islamico in Europa e il gruppo religioso piu forte dopo quello cristiano. 11 dialogo con gli altri gruppi etnici e molto difficile. In fondo, e piu facile arrivare a dei rapporti diplomatici corretti che a un dialogo, fare delle leggi che instaurare uno stile di vita. Per limitarci al gruppo islamico, in comune abbiamo il monoteísmo, ma la cultura musulmana e tanto diversa dalla nostra. 11 Vangelo e un testo scritto in un linguaggio adatto a persone e situazioni proprie del mondo romano-ellenistico di sapore mediterraneo; il Corano, invece, e scritto nel linguaggio adatto a situazioni proprie dei nomadi del deserto. 11 Dio raccontato in questi due linguaggi (per limitarci al solo aspetto culturale!) diventa di difficile comprensione per l' "altra" parte, anche se col tempo le distanze si possono superare. All 'inizio del cristianesimo, doveva essere casi anche per il concetto bíblico di Diocom'erapercepito dalmondo greco-romano e successivamente dal mondo germanico.11 problema del linguaggio, nel senso culturale del termine, riflette il problema della sensibilita umana maturata dai diversi gruppi umani nelle loro vicende storiche, anzi nelle stesse condizioni climatiche. Se i politici possono - e devano! - agire con provvedimenti urgenti, a tempi brevi, per regalare i flussi migratori, la Chiesa ha bisogno di tempi lunghi per far capire che tutti gli uomini sano fratelli; la Chiesa deve lavorare secando lo stile di Dio, che ha avuto una pazienza infinita con l' umanita, preparandola lentamente a capire il significato della storia della salvezza. l. 4. Acculturazione e inculturazione 11 cammino della cultura e lungo, ma duraturo. Con un termine appropriato potremmo riassumere la nostra azione come inculturazione. 136