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storico le migrazioni non vanno considerate necessariamente come fatti negativi: esse possono essere dinamiche sociali che elaborano lentamen– te una realta culturale ancora piu ricca. l. l. Quadro statistico 4 Da alcune statistiche si puo intravedere il volto dell'Europa del domani. Al 1 º gennaio 1994 (ultimo dato Eurostat disponibile) i "non-nationals" (cosi sono chiamati gli immigrati nei 15 Paesi dell'Unione Europea) erano esattamente 17.235.800, cosi ripartiti: 5 milioni da altri Stati membri (21%) e circa 12 milioni non comunitari (79%); in Germanía 6.878.100 (pari al 40% del totale europeo), in Francia 3.596.900 (21%), nel Regno Unito 2.034.000 (12%) e in Italia 624.100 (3%). L'Italia el'Austria sono i due Stati membri con la piu alta percentuale (piu dell'80%) di immigrati non comunitari, seguite dalla Finlandia, Danimarca e Portogallo (75%-85%), Spagna, Regno Unito, Francia e Svezia (50-60%). Gli immigrati comunitari prevalgono in Lussemburgo (95%), Irlanda (75%), Belgio (60%) 5 • Dal Rapporto Sopemi 1996 risulta che gli immigrati nell'Unione Europea, aquella data, erano 18.108.300, circa il 4,9% della popolazione residente. Nel periodo 1990-1994 la popolazíone straniera nell 'Unione Europea e aumentata complessivamente del 16% (nel 1990 erano 14.853.500), mentre la popolazione locale non e aumentata neppure di un punto percentuale (nel 1990 era di 348.861.400 e nel 1994 di 351.228.800). 4 Per le statistiche riportate cf Immigrazione. Dossier statistico 1997 (a cura della Caritas di Roma), 1997, pp. 30-35. 5 Ecco Iagraduatoria dellecomunita piu consistenti di cittadini non originari dell'Unione Europea presenti nei 15 Stati membri: Turchia 2.655.000; ex Jugoslavia 1.780.000; Marocco 1.112.900; Algeria 658.000; Polonia 409.000; USA 332.000; Tunisia 283.600, Romania 216.000; Iran 211.100; India 191.600; ex URSS 179.800; Vietnam 155.000; Libano 102.300. 130
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