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Santa Chiara aveva assimilato, anche in questo partico– lare, il pensiero poco comune di san Francesco. Nelle lettere alla beata Agnese di Praga accorrono costantemente espres– sioni come queste: « siete sposa e madre e sorella del Si– gnore », « sorella, sposa e madre dell'Altissimo Figlio del Padre », « madre, figlia e sposa del Re di tutti . i secoli », « sorella e sposa del sommo Re dei cieli », « figlia e sposa carissima del Re» (FF, 2863, 2866, 2883, 2900, 2902). La figura della madre, familiare e anche biblica, è noto quale valore abbia nella dinamica della fraternità sia quan– to ai rapporti tra i fratelli sia come formula ideale del buon superiore: ognuno deve nutrire il suo fratello come la ma– dre ama e nutre il proprio figlio (Reg NB, 9; Reg B, 6; FF, 32, 91). Negli eremi due dei fratelli devono fare da « ma– dri» (FF, 136). Francesco scrive a frate Leone « come una madre» (FF, 250). Aveva scelto frate Elia « come sua ma– dre » (1 Cel, 98; FF, 491). Figure bibliche riguardanti la povertà. - Quanto abbia– mo detto della figura biblica dell'unione nuziale non può essere applicato ai rapporti di Francesco con madonna po– vertà. Negli scritti personali, e nemmeno nella Vita I di Tom– maso da Celano, nei dati biografici tramandati dai « tre compagni» (3 Comp, LP, An Per, Sp .Perf) e nel Sacrum Com– mercium, mai troviamo il minimo accenno a una tale idea– lizzazione; mai Francesco dà alla povertà il nome di sposa e non si comporta verso di essa al modo di un cavaliere con la donna dei suoi pensieri. La povertà evangelica che lui ha scelto è una realtà molto concreta: « la povertà e umiltà del nostro Signore Gesù Cristo », un impegno esistenziale serio e scomodo, come è per tutti i veri poveri. 1 La chiama, sì, « santissima », « altissima », « signora», perché la vede unita alla vita dell'Altissimo Figlio di Dio. Il Sacrum Commer- · cium la presenta come sposa di Cristo. Interessante l'evoluzione così come appare nelle fonti bio– grafiche. La Vita I del Celanense applica a Francesco la pa– rabola della perla preziosa trovata da lui da buon mercan– te (Mt 13,45s); questa perla, o « tesoro nascosto», è anche una « sposa di singolare bellezza», ma non è altro che la « vera religione», il Regno interiore dei cieli che lui ha sco– perto per il fatto della sua conversione (1 Cel, 6 e 7; FF, 328-331). Nella Vita II però e in san Bonaventura la « perla 66

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