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I :' lf' I I tutamente nel testo dei salmi dell'Ufficio della Passione (cf. Reg NB, c. 22). Ama vedere in Cristo il Fratello; e nello Spi– rito Santo lo Sposo ,(Lett. Fed., FF, 201). Ed ecco qui una singolarità di Francesco. Mentre nella tradizione ecclesiastka, già dal tempo dei Padri, è Cristo lo Sposo delle anime sante, specialmente delle vergini consa– crate, lui riprende una immagine così bibblica, ma in rife– rimento allo Spirito Santo. Infatti, nel Vecchio Testamento la sposa rappresenta il popolo di Israele, tante volte infe– dele allo sposo Dio; nel Nuovo Testamento la sposa di Cri– sto è la Chiesa. Ma è lo Spirito Santo che realizza la miste– riosa unione dell'anima con Dio nell'amore. Francesco vede specialmente questa realtà meravigliosa nella pagina dell'Annunciazione di Maria; perciò la saluta: « Figlia e ancella dell'Altissimo Re, il Padre celeste; madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo; sposa dello Spi– rito Santo» (FF, 281). È stato il primo, a quanto pare, a chiamare Maria Sposa dello Spirito Santo, un concetto oggi comune in. teologia. Così Maria diventa modello e tipo di ogni donna che si consacra a Dio e si impegna, come Chiara e le sue conso– relle, alla sequela di Cristo. Il parallelismo è sorprendente: « Vi siete fatte figlie e ancelle dell'altissimo sommo Re, il Pa– dre celeste, e vi siete sposate allo Spirito Santo (Forma di vita a S. Chiara, FF, 139). Ma non è soltanto un atteggiamento femminile. Nella Let– tera ai Fedeli 1 Francesco parla a tutti i cristiani, uomini e donne, della comunicazione mistica delle tre Persone, nella quale l'abbraccio filiale con Dio diventa anche materiale e nuziale allo stesso tempo: « Tutti coloro che farainno tali cose e persevereranno fino alla fine, riposerà su di es,si lo Spirito del Signore, ed Egli ne farà la sua dimora. E saranno figli del Padre celeste di cui fanno le opere (of. Mt 5,45). E sono sposi, fratelli e madri del Signore no– stro Gesù Cristo; siamo sposi, quando per lo Spirito Santo l'anima fedele si unisce a Gesù Cristo; siamo fratelli suoi, quando facciamo la volontà del Padre suo che è in cielo (cf. Mt 12,50); siamo madri sue, quando lo portiamo nel cuore e nel nostro corpo con l'amore e con la pura e sincera co– scienza, e lo generiamo attraverso sante opere... » (FF, 200). 65

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