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FIGURE BIBLICHE« PRIVILEGIATE» NELL'ITINERARIO SPIRITUALE DI SAN FRANCESCO P. LAZARO lRIARTE, 0.F.M. Cap. Gli esegeti parlano di un senso tipico della sacra Scrittura. La Bibbia infatti si muove costantemente in una atmosfera di figure e simbolismi. Nell'Antico Testamento tutta la liturgia ebraica è piena di commemorazioni simboliche delle gesta di Yahvé in favore del suo popolo. I profeti, specialmente, tendo– no a spiegare gli avvenimenti passati come figura di avveni– menti futuri. Questo clima figurativo è più patente ancora nel Nuovo Testamento. Arrivata la « pienezza dei tempi», tutto quello che agli ebrei « accadeva in figura», fu adempiuto in Cristo, nuovo Adamo, nuovo Mosé, nuovo Davide, nuovo Salomone., nuovo Isacco, nuovo Tempio, nuovo Agnello Pasquale. C'è una Alleanza nuova, compimento dell'antica, un nuovo Israele... I dodici apostoli fanno pensare alle dodici tribù. I cristiani sono i veri figli di Abramo, il vero popolo santo. L'antico sa• cerdozio era figura del sacerdozio definitivo ed eterno di Cristo... Il battesimo è l'arca della salvezza; l'Eucaristia, la vera manna; la Gerusalemme terrena era figura della Chiesa; questa, a sua volta, è figura della Gerusalemme celeste... Nessuna meraviglia, quindi, se una cultura permeata dalla Bibbia, come quella del secolo XHI, trovò nelle figure bibliche la forma letteraria più normale. Non dimentichiamo poi che l'allegorismo dei Padri alessandrini, arrivato al medioevo at– traverso il genio fecondo e brillante di sant'Agostino, creò una vera spiritualità del simbolo, soprattutto nella scuola di 61

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