BCCCAP00000000000000000001180

Figure bibliche riguardanti l'Ordine. - Non era frequen– te nel medioevo vedere nella Chiesa il « nuovo Israele di Dio». Ma nella letteratura francescana diventò normale presentare l'Ordine dei frati minori come il « nuovo popolo » e il « nuovo Israele». Già frate Elia, annunciando la morte di Francesco, parlava di Francesco come di un nuovo Mosè, « che ha inse– gnato la via della vita e dell'obbedienza a Giacobbe, e ha con– segnato un testamento di pace per Israele, preparando in tut– to il mondo un popolo nuovo per il Signore» (FF, 306 s, 312). La stessa idea della fraternità radunata da Francesco come « un popolo numeroso», che « raccoglie i figli dispersi di 1 /' Israele», appare nella prima di Celano (1 Cel, 28, 30, 89; FF, 365, 369, 475). San Bonaventura sviluppò lo stesso pen– siero (LM, 3, 7; 4, 4; FF, 1060, 1070). Sia nel Sacrum Commercium come nella Leggenda Peru– gina e poi negli scritti degli spirituali, il concetto del nuovo popolo non fa riferimento tanto all'antico Israele quanto agli Ordini religiosi che sono sorti prima nella Chiesa. I frati minori sono « la nuova stirpe che il Signore ha benedetto e .scelto», 1s 61, 9 (Sac. Comm., 14; PF, 1972). E vengono attri– buite a Francesco queste parole: ~< Il Figlio di Dio, in que– sta ultima ora, ha chiesto al suo Padre celeste, dicendo: Pa– dre, vorrei che tu suscitassi e donassi a me in questa ultima ora un nuovo umile popolo, diverso per la sua umiltà e po– vertà da tutti gli altri che lo hanno preceduto, e fosse felice di non possedere che me solo. E il •Padre rispose al suo Figlio diletto: figlio, ciò che hai chiesto è fatto» (LP, 67; Sp Perf, 2, 71a; Clareno, Trib. II, 1, 8; FF, 1710 s, 1617, 1619, 1765, 2125, 2155, 2173). 1. Insieme a questa concezione appare anche quella del patto o alleanza, specialmente nel Sacrum Commercium (FF, 797, 1021, 1771, 1959, 1995, 2016, 2017, 2153). Alle immagini del Vecchio Testamento appartiene la visio– ne, attribuita a ·Francesco, sul futuro dell'Ordine, molto sfrut– tata dagli spirituali. Nella seconda di Celano è una donna, con testa di oro, petto e braccia d'argento, ventre di cristallo e gambe di ferro, indossando uno squallido mantello (2 Cel, 82; F 1 F, 669). Presso Ubertino e Angelo Clareno si tratta di un angelo, con la testa d'oro, petto e braccia d'argento, ventre di bronzo, gambe di ferro, i piedi parte di ferro e parte di argil– la; ma le spalle coperta da un sacco vile e aspro (FF, 2146). È 77

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz