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anche il biografo di Chiara vedesse nella santa, vergine e po– vera, la stessa realizzazione tipica, benché citando un testo simile di Isaia (I s 54,1). Il simbolo penitenziale delle ceneri. - Eminentemente biblico, fu adoperato spesso da Francesco. Metteva cenere nelle vivande per renderle insipide, e diceva: « sorella cene– re e casta» (LM, 5,1; 3 Comp, 15; Liber exempl., 123; FF, 1086,. 1414, 2688). A Greccio sedette in terra sulla cenere per dare una lezione di semplicità ai frati (2 Cel, 61; FF, 647). A un fratello che voleva un salterio per imparare lettere diede anche la lezione delle ceneri (2 Cel, 195; LP, 73; Sp Perf, 4; ·, FF, 782,1627,1683). È nota la predica della cenere fatta alle dame povere (2 Cel, 207; FF, 796). Un giorno si fece portare nudo per le vie di Assisi mentre un frate gettava cenere sulla sua testa (LP, 39; Sp Perf, 61; FF, 1587, 1751). Finalmente volle, al momento di morire, essere cosparso di cenere (1 Ce!, 110; FF, 512). Ebbe Francesco una visuale simbolica del creato? - Non è qui il luogo di discutere questa importante questione. Il medioevo, come in altri aspetti della cultura, anche in questo viveva del simbolismo. Specialmente i teologi mistici della scuola di san Vittore, come poi san Bonaventura, guardava– no la natura come uno specchio delle perfezioni del Creatore, come un messaggio di Dio e una via per ascendere a Lui. Le creature non interessano in se stesse, ma in relazione con Dio. È questa la visuale che, specialmente, Bonaventura attribui– sce a Francesco. Ma se leggiamo gli scritti personali di lui e anche esaminiamo gli atteggiamenti verso le creature, così come appaiono nei biografi, scopriamo che per il Poverello le creature non sono soltanto un mezzo per raggiungere Dio, ma dono di Dio, tali quali come esistono: buone, belle, utili, amabili in se stesse e per se stesse, compagne dell'uomo nel suo pellegrinaggio terrestre. Nonostante, da credere ai biografi, la sua fede lo portava a scoprire in molte creature un rapporto a Cristo. E innanzi– tutto all'uomo, creato da Dio « a immagine del suo dilett.o Figlio secondo il corpo» (Amm. V, FF, 153). Vedeva nel– l'agnello il Cristo Agnello innocente, nei fiori Colui che è Fior del campo, nelle pietre Colui che è la Pietra angolare, nel- 70

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