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236 .E!izondo Y los estatutos de 1536 terminan el capítulo con un apartado, tam– bién suprimido en 1552, desbordante de sublime idealismo cristiano: « Et perche a quelli che non hanno amore in terra e dolce, iusta et debita cosa morir per chi mori per noi in croce, si ordina che nel tempo de la peste, li Frati servino, secundo disponeranno li loro Vicarii; li quali in simil caso si sforzaranno di haver aperti l'ochi de la discreta charita » (Const. 1536, n. 89). Comparándolos con estas supresiones 111 , otros cambios que se pueden encontrar en este capítulo sexto carecen de importancia: la denominación de los conventos capuchinos 112 ; la mayor amplitud de las puertas de las habitaciones 113 ; la proximidad diversa de las casas de la orden con respecto a las ciudades 11 4; la admisión reducida de más provisiones en general 115 y de leña en particular 116 ; la prohi– bición expresa de recibir ciertos géneros alimenticios especiales 117 • lui. Molte volte (si come si lege) per non restare senza la nuptiale et evangelica veste de la charita, si spoglio li proprii panni et deteli a poveri; anzi che fu spogliato da! violento impeto del divino amore » (Const. 1536, n. 85). 111 Existe otra, de cierta importancia en el aspecto práctico: « Si ordina etiam che se ne li lochi quali si pigliaranno, saranno vite, o arbori superflui, non si taglino; ma, col consenso de patroni, si diana li fructi a poveri. Et le vite si cavino, et se li rendino, per piantarsi in altri lochi, o per darsi a poveri » (Const. 1536, n. 80); « Si ordina oltra di questo che, se ne i lochi che si piglia– ranno saranno vite o arbori superflui, non si taglino senza licentia del Padre Vicario provincia/e» (Const. 1552, n. 80). 112 « Doveremo vivere in picole casipule, tugurii et umbraculi » (Const. 1536, n. 73); « Debbiamo vivere in luochi humili et poveri » (Const. 1552, n. 73). 113 « Le porte alte sette palmi » (Const. 1536, n. 74); « Le porte alte atto palmi » (Const. 1552, n. 74). 114 « Basta che regularmente [los conventos] siano distanti un miglio et mezo, o circa » (Const. 1536, n. 77); « Basta che regolarmente siano distanti un miglio piccolo, o circa » (Const. 1552, n. 77). 115 « Perho si ordina che ne li nostri lochi non si facci provisione di cosa alchuna, etiam necessaria per el victo humano, maxime de quelle che si possan mendicarsi quottidianamente, piu che per doi, o vero tre giorni, et al piu per una septimana » (Const. 1536, n. 81); « Pero si ordina che ne i nostri lochi non si faccia provisione di cosa alcuna, quantunche necessaria per il vitto humano, di quelle che si possano quottidianamente mendicare, piu che per una settimana » (Const. 1552, n. 81). 116 « Le legne, maxime per il tempo de !'inverno, potrano reponersi per doi, o vero tre mesi » (Const. 1536, n. 82); « Le legne, massime per il verno, potranno riporsi per duoi, overo tre mesi, et píu o meno, secando il giudicio del Capitolo provincia/e» {Const. 1552, n. 82). 117 « [ ...] ma dati .senza domandarsi potrano receversi, pur che non si offendi la poverta » (Const. 1536, n. 83); « Tutta volta, se saran dati senza dimandare, potranno riceversi, con questo pero che non si offenda la sem– plice nostra poverta. Ne si ricevino barilli de pesci salsi, ne in casa, ne fuor di casa» (Const. 1552, n. 83).

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