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Potestad de Gobierno 383 ordenación sacerdotal es la raíz y fuente de la potestad de régimen en la Iglesia. Los institutos Religiosos no se cairacteI1izan por el ejercicio de esta potestad eclesial, sino por la del servicio carismático, potestad denominada, con más o menos acierto, dominativa o en fuerza del voto 22 • 2.2. - LA POTESTAD DE LOS INSTITUTOS DE VIDA CONSAGRADA 28 Aunque el vigente Código de DeJ1echo Canónico haya reconocido únicamente habilidad en los Superiores religiosos de institutos no clericales para el ejercicio de la potestad de régimen, sin embargo atribuye a todos los superiores religiosos las funciones de santificar, 22 LARRAONA A., De potestate dominativa publica in iure canonico en Acta Con– gressus Iuridici Internationalis Romae 12-17 nov. 1934, Roma 1973, vol. 4, pag. 167. 23 Evitamos el llamar a esta potestad dominativa, por ser remininiscencia de un pasado muy debatido; no parece acertado denominarla carismática, por la discriminación que ello pudiera suponer; tampoco espiritual, pues en la Iglesia todo está encaminado al orden espiritual. Decimos escuetamente la po– testad en los Institutos de vida consagrada. Véanse ANDRES, o.e., pag. 99; MAR· cuzzr. P., Natura della potesta degli istituti di vita consacrata, en Lo stato giu– ridico dei consacrati per la professione dei consigli evangelici, Roma 1985, pag. 103-118 y BoNI A., o.e., pag. 417 ss. Escribe BEYER J., / superiori locali e la loro missione, Milano 1984, pag. 7: « II superiorato e una missione ecclesiale. Non vi e alcun potere - e un superiore locale ha una autorita, un potere - che non derivi da Pietro e per mezzo di Pietro. Certo, il potere del superiore non e "pieno": non e una giurisdizione ecclesiale ne! senso stretto della parola; ma e, in ogni caso, un potere pubblico, un potere che permette di dirigere una societa che uno specifico carisma ha suscitato nella Chiesa in vista di una particolare consacrazione e missione. Determinare l'esatta natura e l'estensione del potere dato ai superiori reli– giosi, resta un problema, anche per la teología e per il diritto canonico; siano essi laici o sacerdoti, hanno un loro potere: quello di dirigere una comunita di uomini o di donne, che vive una vita evangelica per la forza del carisma ricevuto da! Signare. II potere dei superiori e certamente un potere di natura pubblica, un potere ecclesiale, esercitato nella Chiesa e trasmesso attraverso la Chiesa, ossia attra– verso la sua gerarchia; esso ha come scopo una migliore vita ecclesiale. Tale potere deve pertanto essere esercitato nella dipendenza dalla Chiesa e dalla sua gerarchia, secando le sue direttive, come precisava Pío XII. Quest'ultima norma <leve essere oggi richiamata, poiché si delinea, ahneno in alcuni paesi, il rischio di u.na "gerarchia para!lela". Tale rischio e fortemente risentito dove i religiosi sembrano arrogarsi una funzione profetica tale da farne una gerarchia separata dalla gerarchia locale, e vogliono agire a loro arbitrio. Si appella sempre, in questi casi, al tipo "profetico" di vita religiosa, senza sapere chiaraínente che

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