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Deum... Il sacerdote intona il salmo Laudate Dominum, omnes gentes... , a cui seguono i versetti Confirma hoc..., Post partum, Virga..., Ora pro nobis, beate Pater noster Francisce..., e le orazioni Adsit nobis... ; Concede nos famulos tuos... ; Deus, qui Ecclesiam tuam... E si termina con la benedizione del sa– cerdote: Benedica! vos omnipotens Deus... 79 • Il rito francescano della professione, formatosi, come abbiamo visto, in varie riprese, contiene pochi elementi originali. Nella quasi totalità proviene dagli antichi rituali monastici o canonicali. 1. Il canto del Veni, Creator Spiritus, che all'inizio del secolo XVI serviva per accompagnare la processione verso la chiesa, alla fine della ceri– monia, e che poi fu posto al principio, apparisce già nel secolo XI, negli statuti di Lanfranco, nel rito della professione, prima dell'orazione Sancte Spi– ritus, qui te Deum... e più tardi lo troviamo in alcune comunità di canonici regolari come atto iniziale della professione, prima della Messa 80 • 2. Il salmo Ecce quam bonum... , che esalta la bellezza dell'unione fra– terna, compare già nel secolo XI, i_ncorporato nel rito della professione bene– dettina, da principio come un riempitivo, col salmo Magnus Dominus... , du– rante il bacio di pace alla comunità; poi piuttosto con il carattere di salmo penitenziale cantato col Miserere, mentre il novizio stava prostrato in terra 81 • Nel rito francescano lo troviamo dal secolo XVI con l'abbraccio fraterno che segue la formula della professione. 3. Il versetto Confirma hoc, Deus, quod operatus es in nobis... deriva ugualmente dai più antichi formulari liturgici della professione monastica ed è stato adottato generalmente da tutti gli istituti religiosi. Nell'Orda ad fa– ciendum monachum è un'antifona che si canta solennemente dopo che il pro– fessante ha posto la sua carta scritta sull'altare 82 • 4. Le tre orazioni o formule di benedizione Deus, qui per coaeternum Filium tuum... , Domine Iesu Christe, qui es via..., Sancte Spiritus, qui te Deum et Dominum... , che sono rivolte a Dio Padre, a Gesù Cristo e allo Spi– rito Santo, comparivano, almeno dal secolo XI, nello stesso Ordo 83 • Nei rituali francescani sono un po' più brevi e presentano alcune varianti, non sempre felici. E, cosa curiosa, nella prima di esse mantennero la clausola originale in hoc sancta templo, anche quando la cerimonia si svolgeva fuori della chiesa. 5. L'orazione Deus, qui non vis mortem peccatoris..., inserita di recente nel rituale degli osservanti ed in quello dei conventuali, è di innegabile sapore benedettino molto primitivo e figurava come formula di benedizione 84 • La clausola: Quatenus castris tuis insertus, ita tibi militando..., corrisponde piena- 79 Caeremoniale Romano-Seraphicum ad specialem usum FF. Minorum s. Fran– cisci Capuccinorum, Romae 1892, 426-432; Romae 1949, 549-554. 8 ° Così appare nel rituale della cattedrale di Cuenca. E. Martène, De antiquis Eccl. ritibus II, 179. Il testo di Lanfranco ibid. IV, 226; ML 150, 502. 81 E. Martène, op cit., II, 180; III, 268; M. Andrieu, op. cit., III, 398; G. I. Van Den Broeck, De professione solemni in Ordine Praemonstratensi, Romae 1938, 92-119; O. Case!, Die Monchsweihe, in Jahrb. f. Liturgiewissenschaft 5 (1925) 44. 82 Pontificale Romanum, 208. 83 M. Andrieu, op. cit., I, 174; III, 397; Pontificale Romanum, 203s. 84 M. Andrieu, op. cit., III, 398s.

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