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268 Iriarte nella festa dei due evangelisti Marco (25 aprile) e Luca (18 ottobre). Poteva anche essere la festa di qualche apostolo senza vangelo pro– prio, come Bartolomeo, e allora c'è ancora la possibilità di Mt 10,5-15, che figurava in alcuni messali nel comune degli apostoli. L'opinione per Le 10,1-9 sembra avere una chiara conferma nel racconto di Tommaso da Celano (lCel 22), il quale afferma che il vangelo fu quello nel quale « il Signore inviò i discepoli a predicare » e poi rapporta espressioni presse dai tre sinottici, ma con un chiaro predominio di Le 10,1-9, come pure nel capitolo 14 della Regola non bollata. Un semplice confronto con i testi evangelici basta per far vedere che le risuonanze provengono da Luca: RegNB 14,1-4: Quando frattes vadunt per mundum, nihil portent (Le 9,3; 10 ,4) per viam (Le 10,4), neque (Le 9,3), sacculum (Le 10,4), neque peram (Mt 10,10; Mc 6,8; Le 9,3; 10,4), neque panem (Mc 6,8; Le 9,3), neque pecuniam (Mt 10,9; Le 9,3), neque virgam (Mt 10,10; Le 9,3). Et in quamcumque domum intraverint (Le 9,4; 10,5), dicant primum: Pax huic domui (Le 10,5. Nella Volgata anche Mt 10,12, ma non nel testo greco). Et in eadem domo manentes edant et bibant quae apud illos sunt (Le 10,7). Dall'insieme delle citazioni si vede chiaro il predominio di Luca; nessun termine esclusivo di Matteo. Ma i testi di Le 9,2-4 (missione degli apostoli) e Le 10,4-8 (missione dei 72 discepoli) vengono citati a memoria e adattati 14 • E non si tratta di passi aggiunti da Cesario da Spira. Molto pro– babilmente provengono tali quali dalla Regola primitiva del 1209. Si sa poi che Francesco avrebbe voluto conservarli anche nella Regola bollata (LP, 69). Soltanto è riuscito a far passare letteralmente il ver– setto del saluto di pace, RegB 3,13, inculcato ancora nel Testamento, Test. 23 (ma secondo 2Tes 3,16). 14 Alle testimonianze di lCel, 22 e RegNB 14,1-3, si deve ancora aggiungere quella di Giacomo da Vitry (Le.) nella descrizione che fa della vita apostolica dei frati minori. Benché metta insieme vocaboli dei tre sinottici, dà preferenza al te– sto di Luca: « Mittuntur bini (Le 10,1) ad praedicandum (Le 9,2) tamquam ante faciem Domini (Le 10,1) et ante secundum adventum eìus (cf. Le 10,1). Ipsi autem Christi pauperes neque sacculum (Le 10,4) in via (Le 9,3) portant i:J.eque peram (Mt 10,10; Mc 6,8; Le 9,3; 10,4) neque panem (Mc 6,8; Le 9,3) neque aes (Mc 6,9) sive pecuniam (Mt 10,9; Le 9,3) aliquam in zonis suis (Mt 10,9), non possidentes aurum neque argentum (Mt 10,9) nec calceamenta (Mt 10,10; Le 10,4) in pedibus suis habentes... Si quis eos ad prandium vocaverit, quae apud illos sunt manducant et bibunt (Le 10,7). Interessante che, mentre Celano e Giacomo da Vitry citano la proibizione di portare calceamenta, san Francesco non ne fa menzione nella Regola non bollata, e nella Regola definitiva soltanto per dare licenza di portare calzature a coloro che sono costretti da necessità (RegB 2,15).

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