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470 L. Iriarte lis 1976; W. JoHNSTON, The Misticism of the Cloud of Unknowing. A. Clarke-Weathampstead 1978. 2. Estasi, visioni o comunicazioni infuse? - Il titolo del libro annuncia come tema di studio una forma concreta di esperienza mistica, l'estasi, ma poi in realtà parla costantemente della visione, due concetti assolutamente diversi, giacché molto spesso si ha l'estasi senza visione; con questo nome poi designa anche le comuni– cazioni intime, che sono, si può dire, l'opposto delle visioni, come l'autore avrebbe potuto cogliere da un'attenta lettura delle stesse pagine di Veronica. Invece non usa la terminologia molto più pre– cisa della Santa: raccoglimento e rapimento, il che sarebbe stato di aiuto anche per un'impostazione più oggettiva dei fenomeni esterni. Si veda la mia Introduzione al volume S. Veronica Giuliani: Esperienza e dottrina mistica, Roma, Editrice Laurentianum 1981, p. 43-60. 3. Stato isterico e stato mistico. - Il metodo seguito dall'autore nell'indagine è tutt'altro che analitico. Invece di partire dai dati fenomenici, così come si trovano nelle descrizioni della Santa, parte dalle osservazioni fatte dal Breuer sulla isterica Anna O. e da Jung sulla medium S.W. - due esempi ormai diventati dei semplici to– pici - e cerca nel Diario di Veronica delle rispondenze, a conferma che anche in lei si tratta puramente e semplicemente di manife– stazioni isteriche. Concediamo che, in termini di tipologia fenomenica, molte ri– percussioni somatiche delle esperienze dei mistici si possono inca– sellare come fenomeni simili o anche identici a quelli del climax isterico. A volte si tratta di proiezioni periferiche che si possono provocare per induzione nei laboratori di psicologia anche in per– sone sane. Con la stessa logica in base alla quale il professore Landini attribuisce i fatti narrati da Veronica a fattori isterici a motivo della somiglianza con quelli di Anna O., si potrebbe concludere che quest' ultima non era isterica ma una contemplativa mistica, il che non è vero. Concediamo pure che, dal momento che la comunicazione del divino nell'invasione mistica viene ricevuta secondo le condizioni anche patologiche del soggetto, molti degli effetti somatici, perfino funzionali, che santa Veronica descrive con tanta verità e lealtà, non hanno in se stessi alcun che di soprannaturale e possono essere visti eziologicamente come perturbazioni clinicamente caratterizzate. Ma l'autore ha torto quando salta, e lo fa spesso, dal fenomeno alla causa, cercando di scoprire in Veronica una costituzione maniaco– depressiva (p. 40s) e, in genere, uno stato isterico quasi abituale) Ma non si conosce alcun caso di isterismo nel quale la paziente sL

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