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Ciascuno dei cinque argomenti del V CPO è stato ela– borato secondo un preciso procedimento metodologico: vedere, giudicare, agire. Vale a dire, in un primo momento si è tentata una lettura della realtà nel mondo, nella Chiesa e nell'Ordine; successivamente si è cercato di esprimere una valutazione in merito, rilevando gli aspetti positivi e quelli negativi; e infine, sulla base della constatazione dei fatti e del giudizio sui fatti, si sono indicate le scelte ope– rative per la nostra presenza profetica nel mondo. Al ministero delle confessioni, elencato giustamente tra i ministeri tradizionali, viene dedicato un paragrafo: « Ci siano confessori, convenientemente aggiornati nella teolo– gia morale e pastorale e in psicologia; disposti a servire il po– polo» 33 • E un testo sintetico, che però evidenzia bene due aspetti: - Questo ministero è un serv1z10 minoritico e popo– lare ( « i frati siano disposti a servire il popolo »); quindi si inserisce nel cuore della nostra tradizione di frati minori e di frati del popolo; questo aspetto può considerarsi il « va– lore » della tradizione, che fa riferimento al « rinnova– mento». - Tale m1mstero però deve essere svolto anche se– condo criteri più idonei alle nuove circostanze storiche, ecco « l'aggiornamento ». I confessori cioè debbono essere « convenientemente aggiornati nella teologia morale e pa– storale e nella psicologia ». L'esplicito riferimento alla psi– cologia costituisce il vero elemento nuovo, prima solo sot– tinteso dal testo costituzionale. E' raccomandata anche la direzione spirituale (n. 56, d). 33 V CPO, La nostra presenza profetica nel mondo-Vita e attività apostolica, Roma 1987, n. 56, e. 34 Cfr. Analecta Ordinis Fratrum Minorum Capuccinorum, 92 (1976) 57-59. Cfr. anche Paolo VI, Cari Cappuccini, Perugia 1985, 63. 25

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