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Nel testo del 1982 vengono ripetute le stesse cose, con lievi varianti. L'ultimo comma però è mutato anche nel contenuto, perché non sono chiamati in causa i supe– riori per la· formazione permanente in proposito, ma gli stessi frati sacerdoti: « I confessori procurino di progredire continuamente nella scien– za e nel retto esercizio del ministero » 31 • Una sottolineatura ricompare nel testo del 1982, il quale rovescia l'atteggiamento dell'antica mentalità cap– puccina nei confronti del ministero delle confessioni. Men– tre nei secoli XVI-XVII esso era considerato un « pri– vilegio », essendo riservato soprattutto al clero secolare, e quindi veniva limitato; ai nostri tempi è definito assai congeniale alla nostra vocazione di frati minori, e per que– sto esige disponibilità e servizio: « Si tratta di un ministero che si addice moltissimo ai minori, perché spesso esercitato verso uomini molto poveri spiritual– mente» 32 • Da privilegio, dunque, questo ministero diventa ser– vizio, anche perché il clero secolare oggi volentieri rinun– cia a un simile privilegio a favore dei cappuccini! 2.3. Gli esigui cenni del V Consiglio Plenario dell'Ordine Dal V Consiglio Plenario dell'Ordine cappuccino (V CPO) non provengono sollecitazioni specifiche nei riguardi del ministero delle confessioni, perché esso si è prefisso anzitutto di offrire linee e piste generali, valevoli per tutte le espressioni apostoliche: dalla predicazione all'assistenza caritativa e sociale, dalla pastorale ospedaliera a quella par– rocchiale, dall'apostolato biblico a quello dei mass-me– dia, ecc. 24 31 Costituzione dei Frati Minori Cappuccini, ediz. 1983, n. 149, 4. 32 Ivi, n. 149.

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