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essere un comodo « privilegio », in altra epoca può di– ventare uno scomodo « servizio ». Cosi infatti è oggi. Si vedrà che nelle costituzioni del 1968 e del 1982 il ministero delle confessioni è giudicato « conveniente in sommo grado ai frati minori » (n. 149). 1.2. Sulla linea degli spirituali Per meglio comprendere questo orientamento delle pri– me costituzioni cappucine e della prassi dell'Ordine nei primi secoli occorre riallacciarsi alla storia dell'intero mo– vimento francescano. , E' noto che questo fin dalle origini ha espresso una duplice anima: quella degli spirituali, decisamente fedeli alla povertà e semplicità di vita con la riaffermata tendenza alla contemplazione, e quella dei conventuali, aperta a strutture di vario genere con finalità di apostolato e di studio. Anche nel ministero delle confessioni fin dai primi tempi si manifestarono due precisi orientamenti: gli spi– rituali ne limitavano l'esercizio, mentre i conventuali ricer– cavano privilegi per svolgerlo liberamente. Nella Leggenda perugina e nello Specchio di perfezione, due testi fondamentali della corrente spirituale, si leggono a proposito del ministero delle confessioni parole molto si– gnificative, messe in bocca dai compilatori allo stesso S. Francesco. Trascrivo dallo Specchio di perfezione un passo che si legge anche con lieve varianti, nella Leggenda perugina: « Alcuni dissero al beato Francesco: - Padre, non vedi che i vescovi a volte non ci permettono di predicare e ci fanno stare per più giorni senza far nulla in una città, prima di autorizzarci ad annunziare la parola del Signore? Meglio da– rebbe che tu impetrassi dal signor Papa un privilegio su que– sto: si tratta della salvezza delle anime -. Egli rispose [ ...]: - Se sarete lontani da ogni cupidigia e avrete convinto il popolo a soddisfare i suoi doveri verso le chiese, i vescovi vi pregheranno di ascoltare le confessioni della loro gente, seb- 11
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