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trattare sia pure limitatamente a quanto esse prospettano sull'an– nuncio della « Parola di Dio». E a questo proposito, osservo subito come non possa essere confuso un « messaggio » con le modalità del suo «annuncio». Se può apparire chiaro che, tanto nel « carisma » profetico quanto nella « missione » apostolica, la Parola di Dio viene accolta come « programma » da annunciare di fronte al quale tutte le aggiunte (e tutti i commenti) non sono che dei semplici sottoprodotti culturali, può forse risultare meno evidente come, nei millenni o nei secoli, si siano diversificate le modalità del suo annuncio. Ad ogni testimonianza in merito - sia essa di cultura orale, scritta o materiale -, soggiace una particolare realtà sociale quando non vi è sottesa anche una precisa provocazione reazionaria o innovatrice. La diversità, o meglio la specificità, della predicazione cappuccina nel contesto della storia delle testimonianze raccolte nei due primi volumi su I frati cappuccini, i quali unicamente per comodità ma impropriamente si possono chiamare Fonti cappuccine, non può pertanto essere colta che dalle modalità, posizioni e attitudini, di una programmazione di «annuncio» in rapporto ad una società globale. Realtà sociale che, nel caso specifico, è sostanzialmente quella italiana del Cinquecento con vistosi sbilanciamenti verso il Seicento: ed è nella conoscenza di questo contesto che si colloca la maggiore difficoltà per affrontare l'esame storico e storiografico dei documenti editi nei predetti volumi. Difficoltà che consiste nell'individuare quanto - nella programmazione e nell'esercizio dell'annuncio della Parola di Dio da parte dei cappuccini - sia sotto l'aspetto religioso che culturale, può essere riconosciuto come specifico, innovativo, creativo e, aggiungiamo, come «moderno» non nel significato di «attuale» per noi, oggi, ma nell'ambito della società italiana del Cinque-Seicento. L'iniziativa editoriale, benché solo parzialmente realizzata, rappresenta senza dubbio un lavoro imponente in sé e in rapporto al progetto iniziale, che era quello di un unico volume formato ~~ breviario », L'avere tuttavia allargato il concepito « piano di lavoro» ad una ben più estesa «pianura» (com'è ammesso nella introduzione generale) 2 ha proliferato una vegetazione in esubero, 2 C. Cargnoni, in l frati cappuccini, I, p. LXVII. 6
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