BCCCAP00000000000000000001098

Su questa lacuna può avere pesato la cattiva fama che l'opera di Bartolomeo da Pisa cominciò a godere sotto gli strali dei luterani che la qualificarono come « Corano dei francescani» 36 • Tale giustificazione non attenua però né il pressante invito a · leggerla inserito nelle Costituzioni cappuccine dal 1536 fin quasi ai nostri giorni, né il fatto che detta opera, dopo le edizioni di inizio Cinquecento, non sia stata ristampata (e ancora una volta in lingua latina) che agli inizi del Novecento. Sarebbero pertanto quanto mai opportuni più prec1s1 chiarimenti sulle reali fonti e sui reali modelli francescani che i primi cappuccini hanno avuto davanti, allo scopo di capire più esattamente una programmazione religiosa, nostalgica (più che informata) di una presunta purezza primitiva, ma che nella sua impaziente ricerca di rimediare al presente riportava verso un passato - assestato su di un domestico ma rischioso messianismo -, visto più nella luce dell'eremitismo degli « spirituali » che non in quella di una disponibilità all'annuncio del Vangelo con l'esempio e con la parola, in vita itinerante, anche se forse è più quello che essa finiva per mutuare dalle condizioni religiose e culturali del primo Cinquecento che non dal genuino spirito delle origini francescane. 3. Evangelismo e realtà sociale italiana E' innegabile, in ogni caso, l'importanza dei due pnm1 volumi di « fonti cappuccine » per lo studio della « religiosità », soprattutto italiana, del Cinquecento prima e dopo il concilio di occasione di annotare in altra sede: « Leggendo le vecchie Costituzioni cappuccine si è sorpresi dell'invito a leggere - durante le refezioni - soprattutto il Libro delle conformità: un'opera mai tradotta e mai stampata in lingua volgare, e perciò forse mai letta pubblicamente da alcuna generazione di cappuccini, e forse neppure privatamente. Una verifica è stata da me cercata in una specie di inchiesta svolta presso alcuni dei più anziani e venerandi confratelli. La risposta è stata molto simile a quella avuta da san Paolo - a proposito dello Spirito santo - da certi cristiani ritrovati a Efeso: Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista un Libro delle conformità » (Stanislao da Campagnola, Lettura delle « Fonti francescane » per un « itinerario di spiritualità», in Laurentianum, 20 [1979] p. 184). 36 Stanislao da Campagnola, Le origini francescane, cit., pp. 66-67. 20

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz