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da Luca Wadding verrà emblematicamente associata agli Opuscula di Francesco nella loro « editio princeps ». Ci si può chiedere, in particolare, quali scritti di Francesco, oltre la Regola bollata, il Testamento e pochissimi altri, abbiano potuto conoscere direttamente i cappuccini del Cinquecento, anche se la domanda potrebbe valere per altre frange del movimento francescano di quel secolo. La fonte più cospicua di conoscenze era rappresentata sicuramente dal De conformitate di Bartolomeo da Pisa che agli inizi del Cinquecento ebbe larga diffusione a stampa 31 : conoscenze integrate alla luce di quelle diverse compilazioni dai titoli eloquenti éi Monumenta, Firma– mentum, Speculum (non però quello « di perfezione») 32 ecc. Dal fatto che in tutti i censimenti dei manoscritti che tra i secoli XIII-XVI hanno tramandato testi personali di Francesco o di altre cosiddette « fonti francescane» del Due-Trecento, soltanto tre di essi, e nel tardo Cinquecento, risultino in conventi cappuccini induce seriamente a chiedersi se i nuovi riformati, nei loro inizi, abbiano potuto conoscere direttamente altri scritti di Francesco oltre quelli indicati 33 • Particolarmente se abbiano potuto conoscere 3l I grossi problemi inerenti a questa importante opera, la cui edizione dei Padri di Quaracchi (Analecta franciscana, IV-V, 1906-1912) viene immeritatamente qualificata come «accurata» (I frati cappuccini, II, p. 1102 nota 15), oltre che appena sfiorati, vengono poi frequentemente svisati là dove i testi editi fanno espresso riferimento ad essa, e nelle note si fa riferimento a tutta una serie di altre fonti (di dubbia conoscenza da parte dei cappuccini delle origini) e poi viene sggiunto « si veda anche » il De conformitate. 32 Alludo ai repertori studiati da J.-X. Lalo, Les premiers mémorieaux imprimés de l'ordre franciscain (Studi e testi francescani, 58), Venezia 1976; Id., Les recueils des sources ;uridiques franciscaines (1502-1535). Description et analyse, in Arch. frane. hist., 73 (1980) pp. 257-340; 74 (1981) pp. 146-230 (e anche in volume: Grottaferrata [Roma] 1981). 33 E' quanto risulta dalle larghissime esplorazioni operate da K. Esser - R. Oliger, La tradition manuscrite des Opuscules de saint François d'Assise. Préliminaires de l' édition critique (Subsidia sc:.entifica franciscalia, 3), Roma 1972, pp. 20-21; S. Clasen, Legenda antiqua s. Francisci (Studia et documenta franciscana, V), Leiden 1967, p. 43 (ove si parla di un codice copiato da Muzio Achillei nel 1577, oggi irreperibile, per il convento di S. Severino Marche, abbracciante, oltre che alcuni scritti di Francesco, anche una Leggenda di san Francesco scritta dalli suoi compagni, in volgare). Nel tardo Cinquecento, a giustificazione della loro esistenza i 18
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