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francescana) 25 , in una realtà sociale italiana frequentata da indovini, da incantatori, da maghi e da stregoni, contro i quali tuonava anche la Severa riprensione di Matteo da Bascio, là dove minacciava le pene dell'inferno a « chi va dietro a sogni e fole, / a malie, a maghi ed incanti» 215 • Una cultura del resto ben rappresentata dai prontuari di materiali predicabili messi ingegnosamente insieme, in quegli anni (e con grande successo), dal minore conventuale Baldassare Olimpo degli Alessandri di Sassoferrato Z7 - al quale farò riferimento anche più avanti -, tacciato ironicamente di avere messo in crisi, con le sue rapsodie, il mercato librario delle opere di Dante e del Petrarca 28 • Quanto resta fuori dubbio, è che quella dei cappuccini si presenta come una programmazione culturale di carattere squisi– tamente italiano, dovuto inizialmente al fatto che la nuova riforma aveva registrato la sua nascita, quasi cc•ntemporaneamente, in diverse parti d'Italia; carattere rafforzato poi dalle sofferte circostanze politico-religiose, le quali, almeno fino al 1574, vale a dire fino alla sua piena maturazione, restringevano la sua espansione alle regioni italiane: fattori dai quali, per una più realistica comprensione della sua primitiva programmazione 25 Solo di passaggio, nei volumi su I frati cappuccini, è fatto cenno ad una « mentalità ascetica», la quale « nel campo della castità» avrebbe tenuta la normativa cappuccina del 1536 « succube di una reazione all'edo– nismo» (F. Toppi, in I frati cappuccini, I, p. 231). Sugli orientamenti religiosi del Cinquecento italiano in generale si veda M. Rosa, Per la storia della vita religiosa e della Chiesa in Italia fra il '500 e il '600. Studi recenti e questioni di metodo, in Quaderni storici, 15 (1970) pp. 731-740; D. Cantimori, Le idee religiose del Cinquecento. La storiografia, in Storia della letteratura italiana, V: Il Seicento, ed. Garzanti [1967], pp. 5-87. 215 Melchiorre da Pobladura, La « Severa riprensione» di fra Matteo da Bascio (1495?-1552), in Archivio italiano, cit., 3 (1961) p. 304. Il poemetto non è ovviamente una « trasgressione » poetica di Matteo da Bascio, ma di un suo anonimo ammiratore. Z7 R. Avesani, Alessandri Caio Baldassare Olimpo da Sassoferrato, in Dizionario biografico degli italiani, 2 (1960) pp. 162-166: una figura che rappresenta un caso limite della crisi attraversata dagli ordini religiosi (del francescanesimo in particolare) nella prima metà del Cinquecento. 28 Si veda G. A. Gilio, Dialogo nel quale si ragiona degli errori e degli abusi de' pittori circa l'istorie, in Trattat: d'arte del Cinquecento fra Manierismo e Controriforma (Scrittori d' Itrulia, 221), II, a cura di P. Barocchi, Bari 1961, pp. 49-50. 16

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