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iconografia e architettura ecc. - più ancora delle astratte norme statutarie o dell'operato di personalità singole -, consentono una più esatta lettura di una presenza religiosa, culturale e sociale, in un dato tempo e in un dato territorio, e contribuiscono a definirne più realisticamente i comportamenti. Una lettura attenta cioè a quell'universo sul quale il passare dei secoli ha fatto perdere il vantaggio delle immagini acquisite sulle quali hanno fatto leva i commenti, i sentimenti, le situazioni, le nostalgie, oppure gli svantaggi di calamità e di luttuosi incidenti: tutto ciò che insomma afferisce alla vasta materia di un'antropologia o di una sociologia storica. Sussidi, questi ultimi, che nell'iniziativa editoriale di cui discutiamo o sono troppo scarsamente presenti o vengono proposti come fenomeni di « appendice » e limitatamente in chiave artistica o pseudo-artistica senza attenzione ad altri settori. Quali strumenti di programmazione e di esercizio della predica– zione, per restare sul tema dell'annuncio del Vangelo, penso per esempio ai beni culturali, rappresentati dai materiali librari, ricavabili da campionature di biblioteche cappuccine della fine del Cinquecento 10 , Il mio discorso aderirà comunque, in questa sede, alle testimonianze proposte nei due primi volumi di «fonti»: volumi pieni di fervore, in un assemblamento (più che consonanza) di voci, di stili, di colori, nei quali non dovrebbe essere difficile riscontrare una nativa partecipazione a particolari ambiti culturali. Se fossi invitato ad individuare la peculiare « sensibilità » espressa da questo universo religioso, aderendo alla metodologia con la quale un finissimo letterato ha indagato sul Sentimento fran– cescano delle cose e sul « Romanico » e « gotico » nelle scritture (non sugli elementi architettonici e plastico-figurativi) delle generazioni minoritiche del Duecento 11 , stando a quanto riesco a percepire dalle pagine dei due suddetti volumi non avrei IO Si veda Stanislao da Campagnola, Le biblioteche dei cappuccini nel passaggio tra Cinque e Seicento, in Biblioteche cappuccine italiane. Atti del Convegno nazionale tenuto in Assisi, 14-16 ottobre 1987, Perugia 1988, pp. 65-112. 11 F. Ulivi, « Romanico » e « gotico » francescani, in Lettere italiane, 14 (1962) e ora in Il manierismo del Tasso e altri studi, Firenze 1966, pp. 51-115; Id., Il sentimento francescano delle cose, in Lettere italiane, 21 (1969) pp. 1-32. 10
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