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8 Salvatore Vacca Storia e teologia si reincontrano sulla strada del Concilio Vaticano II 18 : da allora in poi la storia è ormai a casa sua nella Chiesa 19 • Si respira aria di libertà. La teologia sistematica si è aperta al recupero della categoria della storia, dalle origini cristiane ai nostri tempi. L'accettazione della storia e della contempo– raneità comporta per la Chiesa l'esigenza di dominare una massa sempre più vasta di vicende, di memorie, di passaggi concreti. Tra gli anni Settanta e gli anni Novanta si insiste in modo più pressante sul ruolo della ricerca storica come componente predominante del lavoro teologi– co. Per una maggiore comprensione circa la problematica Storia della Chiesa, si considerino alcuni documenti: La formazione teologica dei futuri sacerdoti della Sacra Congregazione per l'Educazione Cattolica (1976); le Lettere Apo– stoliche di Giovanni Paolo II sulla Chiesa antica: Patres Ecclesiae su san Basi– lio, nel XVI centenario della morte, 379-1979 (1980); A Concilio Constantino– politano I, sul Concilio Costantinopolitano I, nel XVI anniversario, 381-1981 (1981); Augustinum Hipponensem, su sant' Agostino, nel XVI centenario della conversione, 386-1986 (1987) 20 ; l'Istruzione sullo studio dei Padri della Chiesa nella formazione sacerdotale della Congregazione per l'Educazione Cattolica ' 8 Ibidem, 46. 19 Il Vaticano II afferma nella Gaudium et spes: "Benché la Chiesa per la virtù dello Spirito Santo sia rimasta sempre sposa fedele del suo Signore, e non abbia mai cessato di essere segno di salvezza nel mondo, essa tuttavia non ignora affatto che tra i suoi membri, sia chierici che laici, nella lunga serie dei secoli passati, non sono mancati di quelli che non furono fedeli allo spirito di Dio. E sa bene la Chiesa quanto distanti siano fra loro il messaggio ch'essa reca e l'umana debolezza di coloro a cui è affidato il Vangelo. Qualunque sia il giudizio che la storia dà di tali difetti, noi dobbiamo esserne consapevoli [...]. Così pure la Chiesa sa bene quanto essa debba continuamente maturare in forza dell'esperienza dei secoli, nel modo di realizzare i suoi rapporti col mondo[ ...]. La Chiesa[...] può far tesoro[...] dello sviluppo della vita sociale umana, per meglio esprimere e per adattare con più successo ai nostri tempi (la costituzione datale da Cristo) [...]. Chiunque promuove la comunità umana[...] porta anche non poco aiuto[...] alla[...] Chiesa[...] anzi, la Chiesa confessa che molto giovamento le è venuto e le può venire perfino a motivo della opposizione di quanti la avversano o la perseguitano" (Gaudium et spes, 43-44). E nel Decreto Ad gentes: "La Chiesa[...] né sempre né subito agisce o può agire in maniera completa: nella sua azione[ ...] essa conosce inizi e gradi, anzi talvolta deve registrare un regresso" (Ad gentes, 6). Infine nella Lumen gentium: "La Chiesa che comprende nel suo seno i peccatori, santa insieme e sempre bisognosa di purificazione, incessantemente si applica alla penitenza e al suo rinnovamento. La Chiesa "prosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio" [...]. Dalla forza del Signore risuscitato trova forza per vincere con pazienza e amore le sue interne ed esterne afflizioni e difficoltà, e per svelare al mondo, con fedeltà, anche se sotto ombre, il mistero del Signore" (Lumen gentium, 8). 20 Lettera apostolica, Patres Ecclesiae (2/1/1980), in Acta Apostolicae Sedis 72 (1980) 5-23; Epi– stola per il Concilio Costantinopolitano I, A Concilio Constantinopolitano /, in AAS 73 (1981) 513-527; Lettera apostolica, Augustinum Hipponensem, (28/8/1986), in AAS 79 (1987) 137-170.

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