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Il contributo degli Istituti storici degli Ordini religiosi nella storia della spiritualità 7 te 14 • Si definiva anche il processo di demitizzazione e l'interesse per l'interpre– tazione esistenziale. La teologia francese tra le due guerre, recuperando da un lato l'uso del me– todo storico, innervato dal tomismo, e proponendo dall'altro una fede solidale con il tempo, -coJ'foga storia: f èòntemporaneità come chiave di rinnovamento degli studi storici e teologici. Puntando sull'imperativo di vivere il Vangelo nel tempo, rivela un grande interesse per la storia. La rivelazione di Dio agli uomi– ni non è più interpretata come un sistema astratto, teorico, né nel suo contenuto, né nella sua progressiva proposizione nel corso dei secoli, ma è studiata inse– rita nella storia di un popolo 15 • Una lunga stagione di studi storici e teologici (H. Jedin, Marie Dominique Chenu, Yves Congar) fece poi maturare una nu– trita serie di ricerche, una vasta coscienza storica, ma soprattutto un rinnovato rapporto tra cristianesimo e storia. I cattolici ritrovarono il senso della storia nell'imponente sviluppo dell'ecclesiologia 16 • La stessa speculazione teologica ha compreso l'assoluto bisogno del riferimento alla storia per non elaborare una dottrina astratta e per imparare qualcosa di nuovo. Il ricordo storico non si identifica con uno storicismo da museo o da semplice archivio, vive invece per il desiderio del nuovo, per la forza dello spirito umano, che solleva da sé il problema storico. L'attenzione ai segni dei tempi, soprattutto a partire dal Vaticano II, ha an– che rinnovato l' autocomprensione della Chiesa il cui mondo non è solo quello ecclesiastico, ma è un universo che coabita con altri mondi, che li lambisce, che si confonde con essi. È la storia di cattolici, di cristiani, di non cristiani, di credenti a modo loro. È un grande capitolo della storia comune dei popoli, senza cui manca ad essa qualcosa proprio alla storia comune 17 • 14 STANISLAO DA CAMPAGNOLA, La storiografia monastico-religiosa, oggi: tra ideologia e metodo– logia, 525. 15 A. R1ccARDI, Interrogativi sulla Chiesa e la storia nel mondo contemporaneo, 46. 16 A partire dagli anni 1950 Henri de Lubac, commentando poi la costituzione Dei Verbum, scri– veva: Dieu se dit dans l'histoire (Parigi 1974); Joseph Ratzinger pubblicherà La teologia della storia di Bonaventura (Die Geschichtstheologie des heiligen Bonaventura, Miinchen 1959). J. Danièbu era stato uno dei primi a capire che il cristianesimo occidentale è solo una delle realizzazioni storiche, ma anche a intuire e prevedere la possibilità e l'attuazione di nuove incarnazioni culturali del cristianesimo. J. DANIÈLOU, Saggio sul mistero della storia, Brescia 1957. 17 A. R1ccARDI, Interrogativi sulla chiesa e la storia nel mondo contemporaneo, 47.

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