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Le nuove Costituzioni dei Frati Minori Cappuccini 497 del capitolo, per i contrasti di mentalità; 3°, le 15 commissioni capitolari ve– nivano costituite man mano che gli argomenti venivano presentati in aula per essere discussi; ad ogni commissione di vocali con voto era assegnato un numero di periti; 4°, i 28 periti, scelti dalle varie specializzazioni e dalle varie nazioni svolsero un ruolo di prim'ordine, sia al servizio delle commis– sioni sia in aiuto dei gruppi linguistici. 2. Il nodo dell'identità francescano-cappuccina: su quale modulo? Il Vaticano II aveva formulato in termini precisi i principi e i criteri secondo i quali gli istituti religiosi dovevano avviare il rinnovamento: «Ri– torno costante alle fonti di ogni vita cristiana e alla primigenia ispirazione, insieme a un adattamento alle mutate condizioni dei tempi». L'aggiorna– mento comporta: adattare alle odierne condizioni «il modo di vivere, di pregare e di agire...; e anche <<il modo di governare... » (PC, 2 e 3). Ri– guardo alla revisione delle Costituzioni, il motu proporio Ecclesiae San- . ctae determinava che si osservasse un giusto equilibrio tra l'elemento spiri– tuale e quello giuridico, dando importanza ai fondamenti evangelici e teo– logici della vita religiosa, come anche allo spirito e agli ideali dei fonda– tori, alle sane tradizioni... Le norme giuridiche non si dovevano moltipli– care eccessivamente. La legge fondamentale doveva offrire un fondamento stabile, e doveva essere pervasa da autentica spiritualità e vitalità. Si do– veva eliminare tutto quello che fosse antiquato, o mutabile nel corso dei tempi, o rispondesse a degli usi meramente locali... (ES, nn. 12-15). Alla luce di questi principi e criteri la commissione precapitolare aveva elaborato il testo che, non senza alcuna resistenza, fu approvato dal capitolo come «strumento di riflessione, di lavoro e ,di discussione». In realtà, nel corso delle sessioni, quel testo sarà sottoposto a profonde revi– sioni e, in molte parti, completamente sostituito. Fin dall'inizio apparve il contrasto tra le varie tendenze, alcune con delle formulazioni esplicite, altre piuttosto sotto forma di reazione indefi– nita di simpatia o di rifiuto. L'ala destra, per cosi dire, rappresentata da pochi capitolari, avrebbe voluto conservare quasi immutato il testo seco– lare delle Costituzioni. Non accettavano la scelta fatta già dalla commis– sione precapitolare di abbandonare il venerando testo del 1536, convinta che quegli stessi valori era necessario esprimerli in modo confacente ai concetti attuali. Un ampio settore era deciso per l'aggiornamento totale, ma i valori permanenti erano considerati inseparabili da certe espressioni e valori accidentali. Una terza tendenza si dimostrava aperta a una mentalità

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