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Le nuove Costituzioni dei Frati Minori Cappuccini 511 Di conseguenza dovrà scomparire tutta la fronda di titoli, prece– denze, privilegi, esenzioni..., frutto dei tempi della cultura barocca, che co– stituivano il famoso capitolo XIII del codice delle «Ordinazioni dei capi– toli generali» promulgato nel 1928. Secondo la stessa logica, si ritorna alla possibilità di accesso di tutti i frati agli uffici e incarichi all'interno dell'Ordine, chierici e non chierici, come fu agli inizi dell'Ordine, fino alla clericalizzazione fatta nel 1240, e nella ri– forma cappuccina, fino al Concilio di Trento, quando i canonisti comincia– rono a distinguere tra Ordini clericali e laicali: «Nell'ambito dell'Ordine, della provincia e della fraternità locale, ogni uf– ficio e incarico deve essere accessibile a tutti i fratelli». Nella revisione dei 1982 fu aggiunto: «A meno che si oppongano alle prescrizioni del diritto universale». Ma nel 1984 fu proposta alla Congrega– zione dei Religiosi un'altra formula: «facendo tuttavia attenzione a quello che richiede l'Ordine sacro» (84,5), cambiamento introdotto anche al n° 115,6 del capitolo sul governo. Questo aggiornamento ha dato origine a un contrasto con i canonisti della curia romana. Sulle vicende della questione e l'insistenza della Con– gregazione che vorrebbe obbligare l'Ordine a definirsi esplicitamente cleri– cale, si veda l'introduzione di Francesco Iglesias in Constitutiones Fr. Min. Capuccinorum, I, Roma 1988, XI-XIV. Ci sono anche altri aggiornamenti ben significativi nella dinamica in– terna della fraternità locale, dove appare il modo di conciliare, da una parte, l'indole aperta delle nostre case, inserite nella realtà sociale ed ec– clesiale (89,1-4) e, dall'altra, la salvaguardia dell'intimità fraterna e del clima di preghiera e di studio, adattando la clausura, cioè «l'ambito riser– vato solo ai frati» (88,1-8). Importante l'attenzione ai fratelli che vivono abitualmente fuori della casa religiosa con la benedizione dell'obbedienza (93,1-5). Da notare il trasferimento del tema dell'Ordine Francescano Secolare dal capitolo IX, sull'apostolato, a quello sulla fraternità; fu fatto su espressa richiesta della presidente internazionale dell'OFS nel Capitolo generale del 1974, giacché non si tratta di un mezzo di apostolato del primo Ordine, ma di un vero Ordine autonomo con regime proprio. Ai frati del nostro Ordine tocca soltanto prestare l'assistenza spirituale e pastorale (95, 1-9). L'articolo 11° ha come tema La vita dei frati nel mondo, da confrontare

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