BCCCAP00000000000000000001044

Le nuove Costituzioni dei Frati Minori Cappuccini 507 Forse i risultati sarebbero stati più positivi se, come si dice nel testo, fossero stati i superiori maggiori a prendere l'iniziativa e a promuovere i passi da fare nell'adattamento alle culture e ai tempi, invece di lasciare il problema alle scelte personali, non sempre seriamente motivate. 2. Nuovi orientamenti formativi Il capitolo 11°, sulla formazione, è il più lungo e anche il più accurata– mente elaborato. Oltre alle norme e ai criteri generali dei documenti della Chiesa e di una sana pedagogia, ci sono alcuni elementi che riguardano la formazione specifica alla vita francescana, ad esempio l'importanza che si dà all'idoneità alla convivenza fraterna tra i requisiti per l'ammissione di un candidato (17,3a), alla disposizione dello stesso candidato all'esproprio totale esterno ed interno (18,1-6), all'indole attiva della formazione e all'e– sperienza della vita fraterna in tutte le tappe formative. Ma la novità più importante, in rapporto ai tempi passati, è il principio della formazione comune e uguale per tutti, chierici e non chierici, in tutte le tappe dell'iniziazione. Si è superata, quindi, l'antica discriminazione del diritto canonico tra una classe e l'altra dei candidati, a tal punto che per– fino il noviziato fatto per una classe non era valido per l'altra. Si è dedicato un articolo alla formazione specifica, «secondo le doti, i compiti e gli uffici che ognuno dovrà svolgere» (37,4). Soltanto un numero ha come oggetto la formazione di coloro che sono chiamati ai sacri ordini e quella che si deve dare, «con la stessa sollecitudine», agli altri frati: anche questi devono ri– cevere una formazione «intellettuale, apostolica e tecnica, secondo i com– piti di ognuno» (39, ls). È un invito ad aggiornare o, se si vuole, a ritornare all'antico concetto della vocazione sacerdotale, dentro la comune vocazione francescano-cap– puccina, e a riformare l'immagine del fratello laico. Ambedue le scelte sono indipendenti dalla capacità intellettuale e dal livello di preparazione accademica. Oggi, di nuovo, stanno entrando nei tre rami dell'Ordine mi– noritico candidati con studi superiori, anche di scienze teologiche, che non si sentono chiamati al ministero sacerdotale. Lo stesso succedeva ai tempi di san Francesco. Logicamente, si dovrà anche rivedere la distribuzione tradizionale dei compiti nella fraternità, che si è venuta facendo sulla base del carattere sacerdotale. Nuovo e creativo è l'articolo in cui si tratta della formazione perma– nente (nn. 41-44).

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz