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502 Lazaro Iriarte 1. Le Costituzioni espressione dell'impegno fraterno La Regola francescana, «forma di vita» della fraternità, nacque e crebbe come frutto dell'impegno evangelico comune e della comune espe– rienza, finché la lettera restò fissata con bolla nel 1223. Francesco, nella «Regola non bollata» e nel Testamento, usa spontaneamente il noi, come lo farà santa Chiara nella sua Regola e nel suo Testamento. Lo stesso riap– pare nelle Costituzioni cappuccine del 1536. Il Capitolo generale del 1968 volle anche in questo particolare ritor– nare alle origini adottando la prima persona plurale. Essendo le Costitu– zioni il risultato di un'ampia consultazione tra tutti i frati e dello sforzo co– mune dei vocali del Capitolo, rappresentanti di tutta la fraternità, dei pe– riti, dei gruppi linguistici e delle commissioni, il testo non poteva essere presentato come l'imposizione di un organo legislativo, ma come un impe– gno assunto da tutti i religiosi dell'Ordine. Questo modo di legiferare ha un innegabile valore pedagogico. L'unico capitolo delle nuove Costituzioni in cui non fu seguito un tale criterio è l'ottavo, sul governo dell'Ordine, dato il suo carattere eminentemente giuridico. I richiami all'impegno fraterno sono molto frequenti nei vari capitoli. Nel 11° riguardo alla promozione delle vocazioni, si chiede a tutti i frati la collaborazione con Dio che chiama «come segno di fecondità della vita francescana (15,2-4; 16,2); e si insiste sulla responsabilità comune nella for– mazione dei candidati (24,3-s). Nel capitolo 111° si fa ricadere su ogni fra– ternità la fedeltà alla preghiera liturgica e personale; è una responsabilità che deve trovare risposta nei capitoli provinciali e locali (53,3s). Riguardo alla povertà si afferma nel capitolo IV 0 : «Perché si tratta di un grande impegno della nostra vita, nei Capitoli sia generali che provinciali e locali, deliberiamo sul modo di osservarla più fedel– mente con forme adatte ai tempi» (60,1). Il capitolo VI 0 , introdotto per la prima volta nelle Costituzioni, ha come finalità di creare il clima più idoneo per un costante rinnovamento, quale è la vita fraterna, realizzata all'interno e proiettata nella realtà so– ciale. Anche il capitolo VIII 0 , sebbene dedicato alle strutture di governo, rino 1970; Io., Le Costituzioni cappuccine rinnovate. Lettura a dieci anni di «esperi– mento», Roma 1978; C. RIZZATTI, Riflessioni sulle Costituzioni dei Frati Minori Cap– puccini, Roma 1990; T. RICCI, Il «patrimonio spirituale» delle Costituzioni dei Frati Mi– nori Cappuccini, Roma 1991.

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