BCCCAP00000000000000000001043

L'AMORE ALLA POVERTA' E AI POVERI 379 dei cieli, poveri di cose, e ci ha sublimati in virtù; questa sia la nostra porzione, che ci porta alla terra dei viventi» 2 • Ma fu sotto il magistero di Bernardino d'Asti, vero modella– tore ed educatore di quella prima generazione, che il vangelo della povertà a:oquistò il genuino senso, alla luce della dottrina di san Francesco. La riforma riuscì a superare il fondo di reazio~ ne amara, contestatrice, dei pdmi anni contro l'istituzione per diventare un vero movimento spirituale di grande creatività. In nessun altro documento appare la mentalità ufficia:le, per così dire, della nuova riforma suH'ideale di povertà come nelle costituzioni del 1536, opera, come è ben noto, di Bernardi– no d'Asti nella redazione fondamentale, specialmente nelle moti– vazioni. La «altissima» e «celeste povertà» (n. 38, 69, 81), viene chiamata «madre santissima, dilettissima» (n. 23, 27, 84), «regi– na 1e madre di, itutJte :te virtù», «sposa di Cristo e del serafico Padre» (n. 27), «firmissi:mo fondamento di tutta ila regdla11e osservanza» (n. 126). Infatti, i primi cappuccini «presero come principal fon– damento e deliberazione la perfetta osservanza della Regola e del Testamento del nostro serafico Padre, e soprattutto nel precetto della santa povertà» 3 • «Fondamento della nostra Rego'la», la de– signava Francesco da Jesi, un'altra grande guida della riforma cappuccina 4 • Ma la povertà, anche se così fondamentale, non è la méta di una vita, rimane sempre come mezzo di perfezione, che consi– ste nella carità. Anzitutto, la ragione ultima di una vita in pover– tà per san Francesco e per i primi cappuccini è la scelta fatta dal Figlio di Dio, «fatto povero per noi in questo mondo» (Reg. VI), è una esigenza dell'imitazione di Cristo e della collaborazio– ne alla sua opera di salvezza. Le Costituzioni del 1536 aprono il capitolo sesto con un fervoroso sguardo alla vita di Cristo segna– ta dalla povertà dalla nascita alla croce (n. 69). Ma c'è un aspetto molto particolare della spiritua:lità cap– puccina: rapporto tra povertà e orazione. Già san Bonaventura aveva messo in rilievo l'importanza che ha la pratica della pover– tà volontaria come disposizione per progredire neU'ascensione a 2 Costituzioni di Albacina, nn. 15 e 16. 3 BERNARDINO DA CoLPETRAZZO, Historia, in Monum. Hist. Fr. Min. Cap., IV, 149. • Ibid., III, 79;

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz