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392 LAZZARO IRIARTE 1. Ruolo della povertà come disposizione per la orazione e per la cadtà. Quando .i:l cuore si trova sl~gato non soltanto dalle cose, ma soprattutto dai ,comodi propI'i e da1He scelte egoistiche, anche in senso professionale, è più aperto al dialogo con Dio e ai bisogni degli a1tri. Oggi il grande ostacolo di tanti confratelli nostri è la «installazione» in posti inamovibili che aHontanano dal senso di pellegrinaggio e di dinamismo liberatore, essenzia– Le 1aUa povertà evangeLi1oa. 2. Ricuperare il senso del provvisorio, profondamente vissu– to dai primi cappuccini e oggi più attuale che mai nel clima di ricerca e di sperimenta:2lione che dappertll!tto si respira. Ci dà ~a giusta prospettiva delle realtà terrestri e della storia, il senso escatologico del Regno proteso verso il futuro nell'attesa fiducio– sa, rivolto lo sguardo vers·o la «terra dei viventi», secondo l'e– spressione di san Francesco 25 • 3. I primi cappuccini trovarono una formula di espropriazio• ne nell'obbligarsi a non avere diritto alcuno sugli edifici, orti, boschi e cose del proprio uso, dipendendo dai padroni. Così adempivano una di quelle ohe san Francesco chiamava «leggi dei pellegrini»: alloggiare sotto tetto altrui (2Cel, 59). Oggi avrebbe forse un'altra versione più consona ai nostri tempi: rinunciare alle istituzioni e ai mezzi propri di azione e di aposto– lato, e integrarci in opere altrui, con un inserimento di minori– tà nella Chiesa e nella società. 4. Il divieto del denaro, così vitale per san Francesco, non ha perduto attualità. Se non può essere osservato secondo la lettera, continua a obbligare secondo lo spirito, cioè secondo le intenzioni evangeliche del serafico Padre. E la sua intenzione fu ~he il denaro non diventasse· sicurezza di vita nella fraternità, né mezzo di potenza o di azione. Le nostre Costituzioni hanno dato una versione giusta dello spirito del capitolo IV della Rego– la: «non capitalizzare». 5. La minorità ha molte realizzazioni nel nostro tempo, spe– cialmente nella vita e nella attività della Chiesa, soprat<tutto se si vuol tornare alla sottomissione ai vescovi e rinunciare alla 25 Cf. Fr. ROGER, PRIEUR DE TAIZÉ, Dynamique du provisoire, Les Pres– ses de Taizé, 1965.

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