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messaggio penitenziale. Innocenzo III disse loro nel congedarli: "Andate, con Dio, fratelli, e come Egli si degnerà ispirarvi, predicate a tutti la penitenza (lCel 33: FF 375). L'esperienza personale della gratuità del dono della conversione e degli effetti che il suo messaggio produceva presso ogni classe di gente portò il Poverello a elaborare, per così dire, un'originale concezione teologica, diversa da gli schemi allora in vigore, i quali limitavano l'ambito della salvezza ai con– fini della Christianitas europea e, all'interno di questa, alla pura ortodossia uffi– ciale. Nella fede di Francesco, quello che determina la posizione degli uomini davanti al piano salvifico di Dio e alla riconciliazione in Cristo è l'atteggia– mento penitenziale, sia che appartengano di fatto alla Chiesa visibile sia che ricevano il beneficio del mistero universale di salvezza, che è la stessa Chiesa, senza far parte della sua struttura sociale. Gli abitanti del mondo si dividono tra quelli che fanno penitenza e quelli che non fanno penitenza. Il modello di esortazione penitenziale in forma di lauda giullaresca, che propone nella regola non bollata a tutti i frati, chierici e non chierici, perché l'annunzino "tra qualsiasi sorta di gente", secondo l'opportunità, si apre con l'invito alla lode di Dio, segue poi il richiamo alla conversione e finisce in forma simile all'ultima strofa del cantico delle creature: "Beati coloro che muoiono nella penitenza, poiché saranno nel regno dei cieli. Guai a quelli che non muoiono nella penitenza, poiché saranno figli del diavolo, le cui opere fanno!" (Rnb 21,1-8). Tale era la predicazione di Francesco, di cui abbiamo un esempio nella Lettera ai fedeli. Si conservano due redazioni di essa; nella più breve, che può esse stata la più antica, il messaggio consta di due parti: la prima descrive la felicità di "coloro che vivono nella penitenza", la seconda presenta la disgrazia di "coloro che non vivono nella penitenza".La redazione ampia offre un'idea di quello che era fondamentalmente la dinamica del sermone, indirizzato sem– pre alla conversione. L'universalismo del messaggio appare nell'enumerazione dei destinatari: - 33 -

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