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LAZARO lRIARTE "Andiamo dalla nostra madre, la Chiesa" La famiglia francescana verso il duemila orna, capitale del mondo cristiano, si sta preparando, ancora una vol– ta, alla celebrazione dell'Anno Santo; ma adesso in modo ecceziona– le. La promulgazione del grande Giubileo, fatta da Giovanni Paolo II mediante l'enciclica Tertio millennio adveniente, del 1 ° novembre 1994, ha co– municat:J profondo contenuto religioso a una ricorrenza cronologica che, da se stessa, riveste singolare portata. Quest.l stessa proiezione religiosa evoca l'anno giubilare che il popolo ebraico celebrava ogni cinquanta anni. Consisteva nel ristabilire l'eguaglianza d'origine: le proprietà rurali, occupate o impegnate, ritornavano agli antichi possessori, i debiti venivano condonati, gli schiavi riacquistavano la libertà (Lv 25,8-17; Dt 15,12). Nel giubileo cristiano si tratta di cancellare i debiti contratti con Dio, mediante il ministero della riconciliazione, compiuta in Cristo ( cf. 2Cor 5, 18-21), e la "soddisfazione d'opera". Fu la coscienza di un tale debito di saldo "tempo– rale" che diede origine, come è saputo, al ricorso alle indulgenze, parziali o plenarie, che la Chiesa assegnava a certi atti eseguiti con spirito di espiazione. 1. Il messaggio penitenziale francescano nella sua dimensione ecumenica Francesco ricorda nel suo Testamento come ebbe origine la sua avven– tura evangelica, quando il Signore gli concesse la grazia di iniziare la sua vita di "penitenza". Fu allora quando, come tanti altri convertiti del tempo, pellegrinò per prima volta a Roma, meta del perdono; come uno tra i pellegri- - 31 -

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