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Le strade continuarono portando a Roma anche durante i settanta anni di residenza dei papi ad Avignone: tutti sapevano che la sede di Pietro era sempre a Roma. Il giubileo del 1350, convocato da Clemente VI a richiesta dei romani, ebbe pure come meta la città eterna, benché senza la presenza del papa. E continuò ad accogliere pellegrini anche dopo che la sontuosità rinascimentale fece di essa un'immagine ben poco penitenziale, quando il po– tere politico ed economico dei successori di Pietro lasciava un'impressione negativa alla pietà dei visitanti. La perdita - diciamo usurpazione - degli stati pontifici nel 1870, guarda– ta oggi retrospettivamente, apri una nuova tappa nella funzione e nel signifi– cato di Roma, non solo come centro gerarchico della Chiesa Cattolica, ma sempre più come città-simbolo dell'unità cristiana e delle aspirazioni più ele– vate dei popoli. Certamente, non è facile stabilire oggi una linea divisoria tra turismo e pellegrinaggio; ma bisogna riconoscere che la maggior parte di quelli che arri– vano a Roma non lo fanno soltanto per l'interesse, unico senza dubbio, della sua ricchezza monumentale; le folle che riempiono l'aula delle udienze e si assiepano nella piazza di San Pietro all'ora del messaggio del papa, credenti o non credenti, vengono principalmente perché è la città di questo uomo-simbolo che incarna oggi la più autorevole garanzia dei valori permanenti in mezzo ad un mondo che vive a mercé del contingente. 4. 3. Le strade che portano a Roma passano per Assisi La città di Francesco e Chiara sta diventando sempre più la cittadella della pace. È ben significativo che nel 1944, allorché la guerra infuriava nel– l'Italia centrale, Assisi fosse dichiarata da entrambi le parti belligeranti "città aperta"; i dispositivi bellici furono spostati fuori dall'ambito urbano, non ci furono bombardamenti, soltanto rimasero gli ospedali che accolsero successi– vamente i feriti dell'uno e dell'altro esercito. Per singolare coincidenza fu scelta come sede della Conferenza della Pace la città californiana che porta il nome di San Francesco dacché nel 1776 vi si stabilirono i missionari francescani. Il sindaco di Assisi fece arrivare nel– l'apertura della Conferenza un messaggio di fratellanza e di congratulazione. Da trent'anni funziona ad Assisi il Centro Internazionale per la Pace tra i - 42 -

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