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428 LAZARO lRIARTE misericordia. Per farlo uscire « dai peccati», Dio lo condusse tra i lebbrosi e gli diede la grazia di « usare misericordia con essi» (Test 1: FF 110). Il giovane Francesco allora si sentì invaso dall'amore di Dio, cioè dal perdono di Dio. E questo perdono, « allontanandolo dai peccati», operò nel suo spirito la meravigliosa trasformazione: una trasposizione, non dei valori in se stessi, ma del suo atteggiamento verso di essi. Da quel momento - dice - « ciò che mi sembrava amaro mi fu icambiato in dolcezza di anima e di corpo» (Test 3: FF 110). Si trovò un altro. Verificò che ormai non era del mondo. Il perdono divino era in lui un'esperienza intima. Ma chi può essere sicuro di aver cancellato tutti i conti con Dio? Non è facile dominare in noi l'istinto di sicurezza nemmeno quando si tratta di abbandonarci nella fedeltà di Dio. Francesco sperimentava il bisogno psicologico di una tale certezza, benché il suo spirito fosse in pace. « Un giorno - racconta Tommaso da Celano -, pieno di ammirazione per la misericordia del Signore..., sii ritirò in un luogo adatto per la pre– ghiera. Vi rimase a lungo mvocando con timore e tremore il Dominatore di tutta la terra, ripensando con amarezza gli anni passati malamente... A poco a poco sii sentì inondare nell'intimo del cuore di ineffabile letizia e immensa dolcezza...; ed ebbe la certezza di essere perdonato di tutte le sue colpe e di vivere nello stato di grazia. Poi, come rapito fuori di sé e trasportato in una grande luce, che dilatava Io spazio della sua mente, potè contemplare liberamente il futuro... » (1 Cel 26: FF 363). Chi ha realizzato l'incontro con il Dio della pace è in grado di portare agli altri i frutti di una tale scoperta. Il primo frutto è il perdono al fratello, come condizione per ottenere il perdono ,di Dio e come disposizione per il vero amore cri– stiano. Chi non perdona non ama. Per Francesco il modello è lo stesso Dio, « nel quale è ogni perdono» (Reg 1,23, 30: FF 70). Ma quello che in Dio è un attributo del suo essere - la misericordia - non riesce così facile alla nostra limitatezza. Per ciò Francesco, con un senso di minorità, prega nella parafrasi del Padre nostro: « E rimetti a noi i nostri debiti, per la tua ineffabile misericordia...; come noi li rimettiamo ai nostri debitori: e quellò che non sappiamo pie– namente perdonare, tu, Signore, fa che pienamente perdoniamo, sì che, per amor tuo, si possa veramente amare i nostri nemici... » (PN 17: FF 272s). Come fondatore, Francesco svolse una pedagogia del perdono al– l'interno della fraternità. « Sempre pronto alla compassione e al per-
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