BCCCAP00000000000000000000997
438 LAZARO IRIARTE Poi traccia la metodologia missionaria: « I frati che vanno tra gli infedeli possono vivere tra loro spiritual– mente in due modi. Il primo modo è che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni umana creatura per amore di Dio (1 Pt 2,13), e confessino di essere cristiani. L'altro modo è che, quando vedranno che piace al Signore, annunzino la parola di Dio... » (Reg I,16: FF 42s). Ecco la pastorale della testimonianza, quella voluta da Gesù e insegnata insistentemente dal Vaticano II: vivere sinceramente il Van– gelo e, quando la gente farà la domanda inevitabile: « voi perché siete così?», rispondere con semplicità, senza fanatismo: siamo cristiani... * * * E' recente la pubblicazione dell'esortazione apostolica di Giovanni Paolo II Reconciliatio et Paenitentia, frutto dell'ultimo Sinodo dei Vescovi. Con espresso riferimento alla preparazione di questo Sinodo disse il Papa ad Assisi il 12 marzo 1982, sul piazzale di S. Maria degli Angeli, secolare incontro del Perdono: « Sento di dover sottolineare lo specifico messaggio che proviene dalla Porziuncola e dalla sua Indulgenza. Esso è messaggio di perdono e di riconciliazione, cioè di grazia... Chi di noi non ha qualcosa da farsi condonare da Dio e dalla sua paterna magnanimità?... Ogni giorno dovrem– mo rinfocolare in noi sia l'invocazione, umile e gaudiosa, della riconci– liante grazia di Dio, sia il senso del nostro debito verso di lui... ',Solo su questa base si comprende l'austera vita di penitenza condotta da Fran– cesco e, da parte nostra, possiamo accogliere l'appello ,ad una costante conversione... Ma il Santo di Assisi fu anche, per così dire, un campione della ricon– ciliazione fra gli uomini. Il suo tipico annuncio « Pace e bene », che lo fece definire come un « nuovo evangelista» (1 Cel 89; 2 Cel 1Ql7), risuo– nava per tutti i ceti sociali, spesso in lotta fra loro, come invito a cercare la composizione dei dissidi mediante l'incontro e non lo scontro, la dolcezza della comprensione fraterna e non l'astio o la violenza che divide... ». E nella lettera ai quattro Ministri Generali definì Francesco come il Santo della pace e della fraternità universale, una pace che ha la radice in Dio stesso e « passa attraverso il perdono». Il pontefice mise in risalto l'attualità di un tale messaggio nel mondo di oggi, malato di violenza 5 • s Giovanni Paolo Il, Con Francesco nella Chiesa. Ed. G. Grieco, Libr. Editrice Vaticana 1983, 124-128, 149-154.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz