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RICONCILIAZIONE E PERDONO 435 Molti degli ascoltatori, oltre la conversione, trovavano il tesoro della pace vera nella donazione piena a Gesù Cristo. Di questo numero fu il poeta laureato Guglielmo Divini, il quale « colpito al cuore dalla predica di Francesco», andò da lui e lo supplicò: « Toglimi dagli uomini e rendimi al grande Imperatore! » La sua conversione fu così totale, che il Santo non esitò ad ammetterlo il giorno seguente; e lo chiamò frate Pacifico, « per averlo ricondotto alla pace del Signore» (2 Cel 106: FF 693). Quando per la riconciliazione con Dio, o meglio per la vittoria della misericordia di Dio in noi, entriamo in possesso della « pura e semplice e vera pace dello spirito», come si ,esprime Francesco (Reg I,17: FF 48), scopriamo il valore della pace nei rapporti umani e di– ventiamo operatori di pace. Commenta così la settima delle beatitu– dini: « Sono veri pacifici quelli che di tutte le oose che ,sopportano in que– sto mondo, per amore del Signore nostro Gesù Cristo, conservano la pace nell'anima e nel corpo» (Amm 15: FF 164). La vera pace però non è un prodotto umano. Ha più alta origine. « Tu sei la pace», scrisse il Santo nelle Lodi del Dio Altissimo, dopo l'estasi della stigmatizzazione. Entriamo in questa pace ogni volta che accogliamo il perdono che Egli ci offre per mezzo di colui che san Paolo proclama « la no– stra pace» (Ef 2,14), il Signore Gesù Cristo, « nel quale - scrive Francesco citando un altro testo paolino - tutte le cose sono state pacificate e riconciliate a Dio onnipotente» (Col 1,20) (LettOrd 14: FF 217). I cristiani di allora, come purtroppo i cristiani dei nostri tempi, non erano abituati a stabilire un rapporto così chiaro tra perdono di Dio e pace tra gli uomini. Il perdono pubblico che la Chiesa offriva - le indulgenze - riguardava la soddisfazione temporale che il pec– catore doveva scontare dopo la confessione dei peccati; veniva con– cesso a coloro che praticavano certe opere buone, come la cura dei malati, la costruzione di una cattedrale, l'arruolamento nella crociata. Sì, assai spesso veniva associata l'idea del perdono, non alla pace, ma alla guerra, sia contro i saraceni, nemici del nome cristiano, sia contro i pagani delle regioni del Baltico sia anche contro gli albigesi del mezzogiorno di Francia. E' merito di Francesco, del suo senso evangelico senza preconcetti,
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