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434 LAZARO IRIARTE 1217 fu stabilito uno strumento di pace tra i Bostoli e il comune 1 • L'intervento di Francesco ebbe due fasi: una di preghiera insistente, mentre alloggiava in un ospedale del borgo della città; Silvestro, per comando del Santo, scongiurò i demoni della discordia obbligandoli ad abbandonare i cuori degli aretini. La seconda fase fu di predica penitenziale: conversione, perdono e riconciliazione (LP 81: FF 1637). Sempre il perdono e la pace con Dio come primo passo per il perdono e la pace tra gli uomini. Come data della pacificazione di Siena, raccontata nei Fioretti (c. 11: FF 1839), potrebbe pensarsi al 1221, anno nel quale un antico cronista colloca lo scoppio delle inimicizie cruente tra i due casati dei Galerani e dei Malavolti 2 • Dopo aver scelto la via di Siena, con il metodo originale di far girare frate Masseo nell'incrocio, Francesco arrivò alla città nel momento preciso che le due fazioni erano venute alle armi. « Predicò loro sì devotamente e sì santamente, che li ridusse tutti quanti a pace e grande umiltà e concordia insieme». Sappiamo invece la data esatta nella quale ricevette Bologna il beneficio della pace per la predicazione del Poverello: 15 agosto 1222, festa dell'Assunzione della Madre di Dio. Il racconto è di un testimone immediato, Tommaso da Spalato. Francesco predicò sulla piazza an– tistante il palazzo comunale, ove era confluita quasi tutta la città. Il tema svolto, a giudicare dallo schema conservato dal testimone, non sembrava adatto per provocare una commozione nel pubblico. Ma il Poverello non parlava alle intelligenze, puntava ai cuori. « Non aveva stile di uno che predicasse, ma di conversazione». In lui predicava tutta la persona. Ascoltiamo lo studente dalmata: « Tutta la sostanza delle sue parole mirava a spegnere le inimicizie e a gettare le fondamenta di nuovi patti di pace ... Dio conferì alle sue pa– role tale efficacia, che molte famiglie signorili, tra le quali il furore irri– ducibile di inveterate inimioizie era divampato fino allo spargimento di tanto sangue, erano piegate a consigli di pace » 3 • 1 Cf. Annales Aretinorum (1192-1343), ed. A. Bini - G. Graziani, in Rerum /tal. Scriptores XXIV, P. I, Città di Castello 1909, 4. M. Renzoni, S. Francesco ed Arezzo, in Studi Frane. 46 (1950) 129-155. 2 lbid. XV, P. IV, Bologna 1939, 188. 3 Historia Pontificum Salonitanorum et Spalatensium, MGH XXIX, 580. Federico Visconti, un altro testimone di quella giornata memorabile, scrive in uno dei suoi sermoni: « Ho veduto san Francesco per grazia di Dio e l'ho toccato con le mie mani nella piazza comunale di Bo:logna tra lo stringimento della folla» (C. Piana, J sermoni di Federico Visconti, arcivescovo di Pisa (t 1277), in Riv. di Storia della Chiesa in Italia 6 (1952) 236.
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