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ESPE1UENZE INTIME E FENOMENI MISTICI 141 padrone di tutto» - « Vuol lavorare lavoro di suo gusto» (D I,331,398). E « non lascia l'anima stare oziosa» (III,43;343 ...). L'anima infatti deve cooperare alle operazioni di Dio. L'anima « opera con Dio» (D II,97). La fedeltà e corrispondenza alle operazioni dell'Amore è di tale importanza, che in essa risiede il segreto della santità: è la cooperazione alle operazioni di Dio che fa i santi (D III,203). Ma la stessa cooperazione viene data e comunicata da Dio, dall'Amore« operante in me e cooperante per me» (molto spesso): « Opera in sé, coopera in sé, partecipa all'anima l'operazione, la cooperazione e l'operatore medesimo» (D III,344, 1069). Alla anima tocca, se non vuole « guastare l'opera di Dio», « levare ogni ostacolo che possa impedire l'operazione di Dio» (spesso); soprattutto mettere fuori il proprio io, il proprio progetto, per accettare quello di Dio in pieno. Un giorno si sentì dire dal Signore: « Opero tutto quando non trovo te in te » (D IIl,372); e dalla Madonna: « Lascia operare l'Amore! » (D IV,308, 338s). Se le operazioni amorose riguardano il piano per così dire operativo, sempre infuso, le partecipazioni e le penetrazioni sçmo ordinate piuttosto al processo di trf,lsformazione. Il verbo <<·partecipare» viene usato dalla Santa in: un doppio versante: uno ascendente, delranima che entra alla parte dei doni e dei segreti di Dio; l'altro scendente, Dio e Maria che fanno partecipare l'anima. Nel primo senso così si esprime Veronica: « Partecipazione ai meriti di Gesù » - « dell'intimità di Dio » - « degli attributi di Dio» - « alla Passione di Cristo» - « ai dolori di Maria» - « alle pene del purgatorio». Nel secondo senso: « Facevami partecipare il suo amore » - « tutto se stesso » - « un non so che del divino » - « Gesù e Maria facevano a gara di chi poteva parteciparmi più delle loro pene» (D III,890). In realtà si tratta dello stesso flusso e riflusso di intimità di amore: sono « partecipazioni dell'anima con Dio e di Dio coll'a– anima » (D II,1136). E l'esperienza suprema è quando « l'anima diventa un altro Dio per partecipazione >> (D II,1146, 1249). Le penetrazioni - spiega Veronica - •(< sono simili alle comunicazioni», (D V,389), cioè appartengono al numero delle comunicazioni «penetrative>>, che si imprimono e creano nello spirito come un modo nuovo permanente. L'anima si sente

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