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LA MlSSIONE DEL MARANHÀO (1612-1615) 51 nelle varie aldee salirono ad alcune decine, i battezzati a 20.000° 5 e i catecumeni a un numero imprecisato; oltre alla piccola chiesa eretta accanto all'ospizio, in S. Luis, e alla cappella costruita nell'aldea di Iuniparan, altri due edifici del culto, sempre nelle umili condizioni d'inizio, si andarono innalzando tra i C u ma e i T ab a j ara s, mentre altri si progettavano altrove. Ma la politica venne bruscamente a stroncare simile avvio col sopravvenire della lotta tra francesi e portoghesi. Questi ul– timi, dopo scaramucce premonitrici, al comando di Jerònimo de Albuquerque e Alessandro de Moura il 13 agosto 1614 iniziarono il blocco al possedimento francese, finché, nello scontro in forze del 19 novembre dello stesso anno a Guaxemduva, i francesi era– no sconfitti e il De la Ravardière accettava l'armistizio; il 16 di– cembre 1614 partiva da S, Luis la nave ammiraglia Régente e l'avventura francese nel Maranhao si poteva dire virtualmente conchiusa, anche se la definitiva capitolazione, imposta da Ales– sandro de Moura, avveniva solo nel novembre del 1615 96 • Questi avvenimenti infersero un duro colpo alla missione che praticamente andò perduta per i cappuccini 07 , mentre l'evange– lizzazione del Maranhao fu ripresa da gesuiti, francescani e car– melitani08. Tuttavia, se la maggior parte dei missionari rimpa– triava nel 1616° 9 , alcuni restarono per l'assistenza ai cattolici francesi, ai 20.000 indios già battezzati e al grandissimo numero di catecumeni tanto da poterne battezzar 100.000, « se avessero voluto accontentarli tutti » 100 • Ciò che più nocque alla nascente cristianità maragnense fu la severità con la quale i portoghesi punirono, o meglio stermina– rono gli indios, rei di aver prestato il loro aiuto ai francesi e di mostrarsi insofferenti della dominazione portoghese. Tale crudeltà scosse fortemente il prestigio dei missionari presso i nativi e fu causa che questi ultimi concepissero un odio mortale contro i bianchi in generale 10 1. 95 Gf. c. MENDES DE ALMEIDA, Memorias II, 249; FIDELIS DE PRIMERIO, Capu– chinhos, 39. 90 Sulle lotte dei portoghesi contro i francesi e l'espulsione di questi ultimi dal Maranhiio si vedano: A. SOUTHEY, Historia do Brasil II, 72ss; C.A. MARQUES, Diccionario historico, 337ss; R. GALANTI, Compendio de historia do Brasil I, 378ss; ROCl!A POMBO, Historia do Br·asil V, 27ss; MARANHÀO, Poranduba, 29ss. 97 La perdita della missione da parte dell'Ordine cappuccino non va però in– tesa come annientamento della missione in se stessa, come sembra voler affermare Clemente da Terzorio. (Manuale historicum 341 n.1); l'attività missionaria dei cap– puccini francesi rimane la prima fase della storia ecclesiastica del Maranhao. Cf. PAULA E SILVA, Apontamentos, 16. 98 Cf. F. DE MACED0, 0 Braiil Religioso, 112ss; MARANHÀO, Poranduba, 43ss; PAULA E SILVA, Apontamentos, 17ss. 99 Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Gapuchinhos, 363s. I pp. Arcangelo de Pembrok, Arsenio da Parigi e Ivo d'Evreux erano rimpatriati sulla fine del 1614. 10 ° Cf. G. SCHMIDLIN, Manuale di storia, delle missioni cattoliche II, 135. 101 Cf. Rocco DA CESINALE, Storia I, 468s; A. JANN, Gandidus Sierra, 102. Lo Jann scrive testualmente: « Die Portuguiesen die armen Indianer in unerhorter Grausamkcit mit Feuer und Schwert verfolgten und sogar Kleidungsstiicken von
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