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46 DALLE ORIGINI AI PRIMI DEL SETTECENTO rappresentante nella missione e munito delle debite facoltà con– cesse dal sommo Pontefice 6 8, raccolse i suoi compagni, tra i quali figurava il terzo cronista della missione: p. Gianfrancesco da Bour– demare69, e con essi si preparò a partire. La nuova spedizione fu però lenta nell'organizzarsi, come era già avvenuto per la prima: essa levò le ancore il 28 marzo 1614 e, in due mesi e mezzo di viaggio, raggiungeva le coste del Maranhao 10 • 6. - SVILUPPO DELLA MISSIONE Frattanto nel Maranhao, in un anno e mezzo dalla partenza del De Rasilly, erano accadute cose notevoli. Il De la Touche, ri– masto l'unico capo responsabile, era entrato in contatto con altre tribù indiane attirandole nell'orbita francese; il gruppo più im– portante di esse fu quello dei T ab a j ara s, stanziati lungo il Mearim a cento leghe da S. Luis 11 ; dopo aver stretta amicizia, il capo francese li indusse a lasciare le loro sedi per stabilirsi nei pressi dell' « isola grande», su cui sorgeva il forte di S. Luis 12 • Si ha notizia anche di varie esplorazioni compiute dal De la Touche o dai suoi sottocapi sia nell'interno del Maranhao come verso il Ceara e specialmente nel Para 73 , da dove avrebbe risalito il To– cantins74; inoltre, sotto di lui, nel 1613 incominciarono le prime 4 aprile 1587 e fu figura emergente nei primi decenni della monastica provincia cappuccina di Parigi, dove esercitò gli uffici di maestro dei novizi, definitore prq• vinckJe e commissario speciale della missione del Maranhao. Fu per qualche tempo legato al movimento di Port-Royal, ma se ne staccò quando esso andò scivolando verso l'eresia. Morì a Parigi il 24 agosto 1632 in fama di santità. Cf. Rocco DA CESINALE, Storia I, 398, 455, 458; Il, 417; CUTHBERT, [ ca,ppuccini, 377; H. BRÉ– MOND, Histoire littéraire du sentiment religieux en France XII, Index Gen., 12; UBALD D'ALENCON, Les capucins et les débuts de la réforme de Port-Royal, in Étiides Frnnc. 24(1920) 46-62. 249-65. 665-679; Franciscan Annals, 59(1935) 303, 333. 68 Esse erano 6 e riguardavano l'amministrazione dei sacramenti agli infedeli, dispense negli impedimenti di affinità e consanguineità, benedizione delle suppellet– tili e vasi sacri e celebrazione della messa su altare portatile. Si veda in App. IL doc. 4, p. 452. 69 Scrisse: Relatio de populis brasiliensibus, Madrid 1617, di cui tuttavia né il Denis né Rocco da Cesinale, per quante ricerche compissero, non poterono trovar copia. Cf. Rocco DA CESINALE, Storia I, 458, n.4. ·:o Cf. FIDELlS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 32s, dove si accenna al numero dei missionari di questa seconda spedizione, agli oggetti loro concessi e a un salvacon– dotto di Luigi XIII, in data 1' febbraio 1614. 71 Il Mearim è fiume che bagna le zone centrali del Maranhao con un per– corso di circa 1.000 chilometri; esso si getta nella grande baia di S. Marcos, a nord dell'isola di S. Luis. Cf. J. RIBEIRO DO AMARAL, 0 estado do Maranhiio em 1896, Maranhiio 1897, 18ss. 72 P. lvo da Evreux li chia1na Mi ari go i s ; loro capo era un certo Thion; essi avevano costumi diversi da quelli dei Tupi n a mb a. Cf. YVES D'EVREUX, Suitte de l'histoire, 39ss. 73 lb., 25ss. Quest'ultima spedizione mirava probabilmente alla conquista della regione e ad arrotondare il possedimento francese del Maranhao; il De la Touche, che la comandò personalmente, con una cinquantina di francesi condusse con sé anche molti nativi tanto da raggiungere il numero di 1.200 uomini. Cf. Rocco DA CESINALE, Storia I, 463. 74 Ciò mi fu assicurato dal prof. Rubens de Almeida che è il direttore del l'Instituto Hist6rico e Geografico do Maranhao e della relativa rivista, in cui ha pub– blicato diversi articoli di storia.
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