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40 DALLE ORIGINI AI PRIMI DEL SETTECENTO De Rasilly e dal Des-Vaux, che fungeva da interprete in questi primi contatti32, si diedero a visitare le 27 aldee o villaggi indigeni dell'isola incontrandosi con i capi e allacciando rapporti di amicizia con i diversi gruppi indiani3 3 • Nell'aldea di Iuniparan, sede del supremo capo indigeno Iapy-Uassu, radunati molti indios quasi in assemblea plenaria, il Des-Vaux pronunciò un importante di– scorso che diede il tono alla prima evangelizzazione, limitata na– turalmente all'idea di Dio e della Redenzione e condotta in forma pubblica con quegli accorgimenti che erano ritenuti più adatti a impressionare la mente dei primitivi. Generalmente la piccola co– mitiva, entrando nelle diverse aldee, era preceduta da un trombet– tiere che richiamava l'attenzione degli indios; i missionari segui– vano recando il crocifisso; visitate, una per una, tutte le capanne, si collocavano davanti alla dimora del capo e, radunatisi gli abi– tanti, davano inizio all'insegnamento del catechismo 3 "'. I primitivi dell'isola di S. Luis appartenevano alla famiglia amerindia dei Tupi 35 costituendo il gruppo dei Tupi n amba che da prima sembra fosse stanziato nei territori costieri delle regioni centrali (Bahia, Sergipe, Pernambuco) e poi, per le lotte mosse dai portoghesi, si spostò verso il nord stabilendosi preva– lentemente nel Maranhao e nel Para 36 • Sull'isola maragnense essi erano divisi in varie tribù, rette da un capo supremo chiamato Iapy-Uassu e residente nell'aldea di Iuniparan; sommavano a 10-12.000 e vivevano di pesca, caccia e dei frutti che la meravi– gliosa isola, di una bellezza e feracità senza pari, spontaneamente offriva 3 7 • Praticavano la poligamia e il ripudio; tuttavia, nono– stante il clima assai caldo e l'uso invalso della schiavitù, il vincolo familiare era mantenuto e l'adulterio punito con la morte. Secondo quanto scrivono i missionari, essi ammettevano l'esi– stenza di un Essere supremo, Tu p a n , « che ha fatto ogni cosa, è dappertutto e a tutti manda il suo tuono » 38 • Accanto a Tupan esisteva anche un principio del male, J u r up ari, che era già 32 Si ricordi che il Des-Vaux f'ra già vissuto con gl'indigeni per diversi anni e cioè dal suo approdo sulle coste del Maranhao (1594). Anche altri francesi ser– virono inizialmente da interpreti. Rocco DA CESINALE, Storia, I 450. 33 P. Claudio sia dei capi che delle aldee ha conservato i nomi con il relativo significato; i nomi delle aldee erano i seguenti: Timbohu, Ita-pary, Carnaupiop, .r;uayue, Ita-endaue, Arsuy-Ieuue, Pindotuue, Uatimboup, Iuniparan, Toroiépéep, Ianouarem, Uarapiran, Coyieup, Eussauap, Maracana pisip, Taperussu, Toroupé, Ake– teuue, Carana-vue, Ieuirée, Eucatu, Ieuirée-miry, Ury-Uassu, Mayoue, Pacury-euue, Euapar e Meuruty-euue. Gf. Histoire de la Mission, 181-185v. 34 Questo criterio fu usato nelle prime visite; vedremo più avanti affiorare altri dementi di metodo, relativi all'evolversi delle singole catechesi. 35 Si veda a p. 9. 36 Cf. TIMOTEO (ZANI) DA BRESCIA, Alto Brasile, 15s. 37 Cf. CLAUDE D'ABBEVILLE, Histoire de la Mission, 201-215v; c. A. MARQUES, Diccionario historico, 321s. 38 Tu p a n « sarebbe il Dio del tuono e dei lampi coi quali egli manifesta la sua volontà e il suo chiaror divino ». Cf. Ernesto FERREIRA FRANQA, Chrestomathia' da lingua brasileira, Lipsia 1859, 45; TIMOTEO (ZANI) DA BRESCIA, Alto Brasile, 20. Sulla mitologia indiana si vedano le note di Cauto de Magalhaes, O selvagem, 156ss,

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