BCCCAP00000000000000000000920

34 DALLE ORIGINI AI PRIMI DEL SETTECENTO dal chiamarla vera e propria missione affermando trattarsi « piut– tosto di un viaggio d'esplorazione » 3 • Ma ciò non è esatto poiché, se avverse circostanze politiche e militari dopo pochi anni disper– sero i missionari e in gran parte li costrinsero a rimpatriare, ri– mane lo scopo che determinò il loro arrivo al lY.Iaranhao e, inoltre, l'avvio e l'impostazione data al lavoro apostolico. Del resto, basta leggere le memorie lasciate dai pp. Claudio da Abbeville e Ivo da Evreux per capacitarsi di come la missione, formalmente iniziata, già avesse una sua organizzazione gerarchica e tattica e rapida– mente si andasse affermando tra i primitivi pagani della regione 4 • 1. - IL PROGETTO DI UNA « FRANCIA EQUATORIALE» Lungo il secolo XVI e sui primordi del XVII, mentre i viaggi oceanici e la scoperta di terre e ricchezze lontane commovevano profondamente i popoli d'Europa, anche in Francia andò concre– tandosi l'idea di conquiste coloniali. Avventurieri audaci, mercanti arditi e intraprendenti, capitani di mare, nobili decaduti ovvero sull'orlo del fallimento, politici e nazionalisti guardavano al nuovo mondo e alle sue favolose ricchezze ardendo del desiderio di dare alla Francia un impero d'oltremare, degno della sua potenza e grandezza. In particolare l'idea di creare « nuove Francie », o artiche o antartiche, tormentava i responsabili della cosa pubblica che, nella corsa delle nazioni alla spartizione del mondo, temeva– no che la Francia potesse arrivare ultima e non avere che le bri– ciole5. La monarchia da prima si trovò invescata in lotte religiose per l'estendersi dell'ugonottismo e calvinismo e il loro conseguente peso politico; ma presto fece sue queste ambizioni e, a più riprese, organizzò arditi tentativi di esplorazioni e conquiste. Così Fran– cesco I (1515-1547) già nel 1524 mandava il fiorentino Giovanni Venazzani ad esplorare le coste dell'America settentrionale e questi toccava in vari punti il territorio disteso tra gli Stati Uniti e la Nuova Inghilterra, su un tratto di 700 leghe. Dieci anni dopo (1534) il Cartier, dietro ordine della corte, saliva ancor più a nord frugando i golfi e le spiagge che si estendevano dal fiume S. Lo- 3 Cf. CLEMENS A TERZORIO, Manuale historiemn, 341, n. 1. Si veda anche A. PRAT, Notas hist6ricas sobre as missoes crtrmelitanas, 31, n. 1. 4 Per le due opere, che costituiscono la base per una ricostruzione storica di questa missione, si veda nella Bibliografia. Avvertiremo qui che esse furono tradotte in portoghese da Cezar Augusto Marques, il quale le arricchì di utili note. Cf. CLAUDIO D'ABBEVILLE, Historict da ]Vlissiio dos Pctdres Capuchinhos na Ilha do Ma– ranhiio e suas circumvisinhanças. Traduzida e annotada pelo Dr. Gezar Augusto Marques, Maranhao 1874; Ivo D'EVREUX, Viagem ao Nortc do Brasil (1613-14). Tra– duzido e annotado pelo Dr. Cezar Augusto Marques, Maranhao 1874. 5 Quando, dopo la scoperta dell'America, Portogallo e Spagna concordarono di spostare di 370 leghe più a ovest la famosa linea cosiddetta di Tordesillas tracciata da Alessandro VI (3 maggio 1493), dividendosi in tal modo pacificamente il dominio del mondo, il re di Francia Francesco I, piccante, avrebbe esclamato: « Mi piacereb– be vedere il testamento col quale il padre Adamo spartì il mondo tra i due e a me non ne avrebbe lasciato neppure un palmo». Cf. Rocco DA CESINALE, Storia I, 439.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz