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502 APPENDICE II labbro, vorrebbe ritenersi lo spirito fuggitivo, chiede aiuto ai... ma esso per grande doglia delira e invano chiede soccorso sebbene nei modi più patetici e penetranti poiché il colpo fatale è inevitabile, ed egli muore nella desolazione perché privo del conforto delÌa fede. Oh religione sa– crosanta, oh figlia primogenita del cielo, oh tenera amica dell'uomo, tu sola puoi rendere felice la nostra vita e preziosa e anche desiderabile la morte. Opinione sopra i pagani che vivono virtuosa– m ente. - Io confesso a V.P. Re.ma che non sono molto sensibile sulla perdita eterna di tanti cristiani perché trascurano volontariamente .i mezzi che hanno per salvarsi, ma sommamente mi accora la perdita di tanti infelici selvaggi per la sola quasi inconsapevole mancanza di re– ligione. Io qui non voglio scrutare i segreti impenetrabili della divinità per non essere oppresso dall'immensa sua gloria; ma però dico tra me stesso : - ma potrà darsi che tali infelici solo per essere figli di Adamo colpevole siano indistintamente condannati, benché alcuno di essi viva integerrimo, aborrisca il delitto e segua la virtù per quanto la sua ra– gione gli detta? E potrà darsi che quel Dio che è tanto ricco di miseri– cordia, possa soffocare i palpiti amorosi del suo cuore materno, coprir di un velo i pacifici olivi di sua clemenzia, condannare inesorabilmente quei medesimi che lo temono per questo solo che perfettamente non lo conoscono e perché sono membri di una stirpe delinquente e proscritta? Ah questo quasi innocente delitto non fia causa di una eterna sciagura. Il Savio ci insegna a sentir di Dio in modo che sia conforme alla sua infinità bontà: « sentite de Domino in bonitate ». Ed io tengo fiducia che quel Dio, le cui opere di misericordia primeggiano sopra quelle della giustizia, troverà modi occulti per salvare almeno quelli tra i sel– vaggi che vivono rettamente secondo le leggi della natura. Tale pure è la opinione dell'angelico dottore S. Tommaso, il quale dice che se un pagano riconosce un ente supremo cui procura ossequiare, fugge il de– litto e osserva quella legge naturale che Dio impresse nel cuore dell'uo– mo, quando l'ignoranza del Vangelo sia incolpabile, Dio troverà mezzo di salvarlo a costo di spedire un angelo per istruirlo. Non si può negare però che questi sono casi più speculativi che prati– ci, più possibili che probabili, il mezzo ordinario e sicuro divinamente isti– tuito è quello della divina parola, con cui furono convertite le nazioni. Ma come istruirli, catechizzarli e farli cristiani se oltre la somma diffi– coltà della lingua vi sono cento altri ostacoli che per brevità tralascio di esporre? Ah preghiamo Dio che appiani tali ostacoli e faccia spun– tare una aurora più felice per tali disgraziati! Quel Dio che non è ac– cettatore di persone e che qualche volta si fa trovare anche da quei me– desimi che non lo cercano e che anche nel bollore di sua collera contro l'ingrata posterità di Adamo non sa reprimere le tenere voci di sua mi– sericordia, forse chissà che negli occulti decreti di una provvidenza amo– rosa non abbia prescelto dei figli di Abramo di quelli stessi che noi a primo aspetto li giudichiamo figli della Geenna? Almeno è certo che molte centinaia di bambini che muoiono e di tanti altri adulti che in extremis furono spiritualmente rigenerati dal suddetto P. Ludovico, dall'orrore di quelle selve voleranno di slancio alla celeste Sionne. L'anno scorso ebbi la consolazione di sapere che la tribù dei Botechu– dos desiderava e chiedeva di essere istruita nella religione cristiana, ed
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