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500 APPENDICE II In v e t ti v a e o n t r o i ma t e r i al i s ti. - Dopo una creden– za antica quanto il mondo, sì radicata e universale sull'immortalità del– l'anima e della vita futura, di cui i più stupidi selvaggi ne sono convinti pel solo fosco lume della loro quasi abbruttita ragione sembra affatto impossibile che esistano materialisti tra i civilizzati, anzi in questo me– desimo secolo illuminato, i quali non si vergognano di ripetere quel detestabile assioma epicureo: post mortern nulla voluptas. Ah, vengano questi zotici selvaggi e benché la sola natura appena li distingua dai bruti, tuttavia siano essi maestri di tali falsi filosofi che solo si distin– guono per i loro mostruosi delirii, cui la sana ragfone anzicché la reli– gione desta. Se i loro più irragionevoli assurdi vi usurpano il nome di lumi, abbiano essi il vanto di possedere lumi sì tenebrosi che il sel– vaggio anzi ché il savio disdegna e abborre. Oh umana ragione lume celeste divino qual onta afrontuosa ricevi tu non solo dalle nubi verti– ginose e negre delle passioni che ecclissano la tua bella luce, ma da quei medesimi che si credono di nobilitarti con mezzi più adatti ad avvilirti: i quali non sono in realtà che i vili repetitori degli empi più famosi cui eglino ben più che in teoria procurano imitare con la pratica. Iddio fa mirabilmente trapelare dai monti eterni i raggi della sua luce divina sugli uomini, ma essi chiudono gli occhi per non vedere ciò che non vorrebbero ed amano più le tenebre che la luce perché le loro opere sono tenebrose ed è assai dubbiosa la loro fede... I l lo r o li n g u a g g i o . - Ogni tribù ha il suo linguaggio non conosciuto dalle altre, ed è sempre proporzionato al loro corto intendi– mento, ristretto nei soli limiti delle loro necessità e degli oggetti che li circondano. Essi non sono capaci di idee astratte, né hanno voci per espri– merle, né nome per numerare senonché dall'uno al 4. Arrivano però sino al 20 non con voce che esprima il numero, ma coll'indicare un dito delle mani e uno dei piedi corrispondente a quel numero. Per esempio: il mi– mero 5 è l'ultimo dito della destra; il 10 è l'ultimo della sinistra... Se sono più di 20 dicono Hinfié: molti. Nhuhed6 significa uno; hinze 2; hinze de nhuhed6 3; hinfid6 4. Essi hanno pochi avverbi e due sole interiezioni: a) Ammirazione: Teii. b) di dolore: Abeu. - anche di spavento. Alcuni nomi e verbi della lingua dei Camacans.– Dirò ora alcuni nomi e verbi del linguaggio dei Camacans. Dio: Queggiahora Uomo: Hiumi Donna: Hué Sole: Ioz Luna: Hegghia Stella: Pion Acqua: Zan Fuoco: Iaqueu Ventre: Nhunca [nferno: Queggiuhincri Aurora: Heggihoni Bello: Sci6-h6 Brutto: Scio Molto: Hié Poco: Dan Lungo ; Horor6 Testa: Her6 Oggi: Hono Ieri : Schehedeu Domani : Derua Mangiare: Qui Bere: Inqua Amare: Nincahaien Tagliare: Herodan Andare; Ma Andar a caccia: Doé-Ma Andar e tornar: Hima-ni Mezzogiorno: Ior-her6- ri-quona. D i f f i e o l t à d e l l a l i n g u a, d e l l a l o r i s t r u z i o n e e e o n v e r s i o ne. Mo ti v i p e r e u i no n v o g li on o ab ba n– d o n a r e l e s e lv e . - Questo linguaggio è tanto ristretto che avrà

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