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498 APPENDICE II fecero schiavi i loro antichi padri, uno dei motivi per cui stanno rinta– nati nelle selve. L o r o g u e r r e . - Le guerre tra i selvaggi sono rare e non hanno mai origine dall'ambizione di estendersi, né dall'avidità di far bottino con onta enorme della religione, della ragione, della giustizia come co– stumasi tra i civilizzati i quali onorano col nome pomposo di conquista– tori coloro che non sono in realtà che ladri illustri e spietati oppressori dell'umanità e non sono condannati dalle leggi perché hanno le leggi o il legislatore in loro potere. Questi uomini perniciosi cui la società do– vrebbe detestare e punire perché calpestano ogni legge sacra e profana ed ogni diritto, fanno strage la più orribile e atroce dei loro simili: pure sono chiamati geni trascendentali, eroi famosi. E da chi ottengono titoli tanto ingiusti? Da quei medesimi che poco anzi furono le vittime sgra– ziate delle loro violenze. di cui ne sentono tuttora i funesti effetti. Oh, tempora! Oh, mores ! Ma torniamo ai selvaggi. L'unica causa delle loro guerre è solo per difendersi dall'ingiuria personale e dall'offendere il diritto di pro– prietà. Per esempio: se uno di un'altra tribù entra nel territorio di un'altra a far caccia e peggio per qualche tradimento, o per rubare un fanciullo, o violare una donna, la tribù offesa dichiara la guerra non con parole né con ambasciate, ma nel modo seguente: Mettono una freccia attraverso del sentiero dove sogliono passare: arriva il nemico e per tale segnale conosce che fu scoperto il suo crimine. Consulta gli altri e risolvono o pace o guerra: se pace mettono una freccia parallela a quella che vi trovarono e se vuol guerra mettono le due freccia lungo il sen– tiero con le punte che si incontrano. Torna la parte offesa e dal segnale conosce se vi è pace o guerra. Se pace è certo che l'altro si astiene da ulteriori offese, e se vuol guerra vi si preparano tosto. Eccetto le donne vecchie, o gravide o che hanno figli piccoli da custodire, tutte le altre vanno dietro ai belligeranti a portare le frecce e a raccogliere le loro e quelle del nemico e alcune delle più forti maneggiano l'arco come gli uomini specialmente nei casi pericolosi. Usanze dei Botechudos [Botocudos]. - E' rimarche– vole la mostruosità dei Botechudos in tempo di guerra. Questa gente co– stuma fin dall'infanzia di tener forato il labbro inferiore ,_ che sforzata– mente allungano e rivoltano - e le estremità delle orecchie a cui attac– cano una ruota di legno colorato di 4 o 5 pollici di diametro. Tagliano i capelli intorno e li lasciano crescere nella parte superiore dove sono in– gommati, ritti e acconciati a guisa di turbante. Indi masticano un frutto chiamato Assafora che dà un sugo rosso come sangue con cui si tingono le palpebre, le sopracciglie e le altre parti cosicché presentano un aspetto orribile e furioso per maggiormente intimorire il loro nemico coi loro visacci spaventosi. Essi mangiano talvolta carne umana, non già per fame o per fierezza, ma per eccessivo amore : es., una madre si mangia il figlio ,morto sia per non vederlo putrefarsi nella terra ed essere consu– mato dai vermi, sia per conservare in sé la sostanza del medesimo. Altri poi si mangiano i loro nemici per difendere la propria vita, credendo di essere liberi dalle freccie dei medesimi per avere in sé alcune particelle di un individuo della tribù nemica.
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