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18 INTRODUZIONE dell'attività che si vide molte volte esposta al sospetto e talora fu violentemente stroncata, come nell'esilio dei cappuccini francesi. Tuttavia tale incresciosa situazione fu mitigata nelle sue con– seguenze sia dalla stima che i religiosi si acquistarono presso le autorità del paese, come anche dalla venerazione di cui il popolo costantemente li circondò sino a imporre, in molti casi, la sua vo– lontà ai governanti 61 ; inoltre essa giovò indirettamente alla causa dell'apostolato perché, non vincolando i missionari a conventi for– mali, li rese più agili nell'assolvimento dei molteplici compiti che furono loro imposti. Così, per addurre un fatto, se i missionari oc– cupati nella catechesi indiana praticamente e liberamente si de– dicavano ad essa per tutta la vita, quelli impegnati nell'assistenza ai fedeli potevano intraprendere « viaggi apostolici» che duravano interi anni, passando senza sosta da una località all'altra 62 • Anche le missioni cappuccine, ovviamente, sottostarono al di– ritto di patronato che spettava al re del Portogallo. Trattandosi di missionari stranieri, il Governo, per agevolare l'organizzazio– ne e consistenza dell'opera missionaria ma anche per controllarne il personale, concesse un ospizio in Lisbona sia ai cappuccini fran– cesi (1647), come, più tardi, ai cappuccini italiani 63 ; anche gli ospi– zi costruiti in Brasile furono generalmente sovvenzionati dalla corte. Per i loro viaggi i missionari si avvalevano o della carità privata ovvero dell'aiuto regio. Giunti poi sul campo di missione, quelli occupati nell'assistenza ai fedeli vivevano delle elemosine liberamente offerte, mentre a quelli che s'internavano per la ca– techesi degli indios il Governo passava annualmente un aiuto in danaro e, saltuariamente, attrezzi di lavoro, oggetti per la chiesa e cose del genere. Quest'ultima attività, da prima lasciata alla intraprendenza dei missionari, venne poi regolata con la cosid– detta « J unta das Miss6es » che ebbe diramazioni nei governato– rati e che, nei documenti, incomincia ad affiorare intorno al 1680 64 • 61 Così avvenn,:, in varie fondazioni ovvero riaperture di residenze come in Recife, Bahia, Rio, Sergipe e in altre capitanerie o province. Il popolo testimoniò anche in altre maniere la sua devozione ai missionari, come quando li accompagna– va processionalmente al porto allorché erano espulsi dall'autorità ovvero li nascon– deva nelle sue case allorché erano fatti oggetto di persecuzione da parte di esaltati. Cf. J. GUENNES DA SILVA MELLO, Ligeiros traços, 52, 63. 62 Cf. [B. PEREIRA], Os religiosos capuchinhos da Bahia, 44; GIUSEPPE DA CA– STROGIOVANNI, Notizie storiche, 22ss; FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 156. 63 Ivi risiedeva anche il cosiddetto « procuratore delle missioni», incaricato di provvedere alle necessità delle stesse missioni mantenendosi a contatto con la cor– te di Lisbona; egli si occupava però anche delle missioni sorte in altri territori por– toghesi, come quelle del Congo e di S. Tomé nell'Africa occidentale. Cf. HILDEBRAND, O.F.M.Cap., Les Capucins au Portugal, in Étud.Franc. 50(1938) 147-171. 64 Cf. APN, Cartas Régias, III, f. 5, dove il re, in data 7 marzo 1681, relati– vamente alla capitaneria di Rio de Janeiro scrive: « Fuy servirlo resolver, que nessa Capitania se erija hua Junta das lv1iss6es, com subordinaçao à que ha neste Reyno; a qual tera cuidado de promover as Missiies, na forma que o papel aponta - e que na dita Junta assistaes (e a convoqueis aonde vos parecer) ou quem vosso cargo tiver; o Bispo, e em sua falta, o Vigario Gera! do Bispado; o Ouvidor geral;
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