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14 INTRODUZIONE flotta del Cabral rimanesse allora sulla nuova terra scoperta; ma, dopo gli sporadici approdi scaglionati lungo i successivi ottanta anni, essi attuarono la loro prima stabile organizzazione nel 1584 fondando una custodia che venne sanzionata da Sisto V con la bolla Piis fidelium votis, del 27 novembre 1587. In seguito, con l'ampliarsi e il rafforzarsi dell'opera missionaria nei suoi molte– plici aspetti, costituirono le due province di S. Antonio (Bahia) e dell'Immacolata Concezione (Rio de Janeiro) e il Com– missariato del Par a- Mar a n ha o, mentre varie missioni indi– gene create nel bacino amazzonico dipesero direttamente dalle pro– vince del Portogallo 46 • I gesuiti giunsero nel Brasile nel 1549 sulle navi del primo governatore generale della colonia, Tomé de Souza, e sotto la guida del celebre p. Manoel de N6brega che lavorò attivamente perché vi fosse eretta la prima diocesi, Bahia (1551), indipendente da Funchal nell'isola di Madeira. Per le straordinarie qualità orga– nizzative del N6brega e il favore del Governo, la missione nel 1553 già costituiva una provincia indipendente con residenze in Bahia, S. Vicente, Porto Seguro, Espirito Santo e, poco dopo, Piratininga (S. Paulo). La ferocia ugonotta dei capitani di mare Sorria e Capdeville nel biennio 1570-71 inferiva un duro colpo all'attività missionaria gesuitica che si vedeva privata di una sessantina di padri, reclutati dall'Avezedo nel Portogallo e nella Spagna 47 ; ma nulla poteva arrestare il suo sviluppo, affidato a figure di primo piano come il N6brega stesso, l'Azpilcueta Na– varro, l'Anchieta, il Paiva, Francisco Finto, Luiz Figueira, il Cardim, Antonio Vieira e altri; collegi, scuole, seminari, resi– denze, catechesi e riduzioni indiane andarono moltiplicandosi in un crescendo continuo. Secondo lo Schmidlin, nel 1622 i 180 gesuiti delle missioni brasiliane assistevano 100.000 indios, già conver– titi, e su tale cifra si aggiravano pure gli schiavi neri assistiti nelle fazendas e negli engenhos 18 • La missione continuò a svi- 46 Sull'opera dei francescani nel Brasile si vedano, fra gli altri, Dagoberto R0MAG, Hist6ria dos Franciscanos no Brasil (1500-1659), Curitiba 1940; Basilio Ri.iWER O.F.M., Paginas de hist6ria franciscana no Brasil, Petr6polis 1941; Idem, A Ordem franciscana no Brasil, 2a ed., Petr6polis 1947; Odulfo VAN DER VAT, O.F.M., Principios da Igreja no Brasil, Petr6polis 1952. Per fissare almeno un momento del– l'attività francescana nel Brasile, valgano i dati relativi al 1733; in tale anno la provincia di s. Antonio con sede in Bahia, contava: 15 conventi, 1 ospizio e 13 mis– sioni indiane; la provincia dell'Immacolata Concezione, con sede in Rio de Janeiro, a sua volta contava: 13 conventi, 1 ospizio e 3 missioni indiane. Dalle tre province portoghesi di s. Antonio, Immacolata Concezione e Nostra Signora della Pietà dipen– devano direttamente 3 conventi, 3 ospizi e 18 missioni indiane, situate in gran parte nel bacino amazzonico. Cf. Boletim mensal, Braga 24(1931) 341s. 47 Il Sorria comandava la squadra francese che nel 1570 catturò il « Santiago », sul quale viaggiava p. Ignazio d'Azevedo con 40 compagni: i religiosi furono lan– ciati in mare. Il Capdeville, l'anno dopo, a capo di una squadriglia anglo-francese, catturava altri 14 religiosi che condannò a morte. Cf. FJDELIS DE PRIMEIRO, Capu– chinhos, 18. 48 Cf. G. SCHMIDLIN, Manuale II, 135. Fazenda era suppergiù la nostra fattori a e cioè una vasta estensione di terreni coltivati; e n g e n ho, uno sta-

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