BCCCAP00000000000000000000920
438 ALTRE ATTIVITÀ matico e astronomo al quale, più tardi, D. Pedro II doveva offrire la direzione dell'osservatorio astronomico di Rio de Janeiro, po– sto che il missionario non accettò 5 • Nel 1858 giunse da Roma p. Giangiuseppe da Montefiore che insegnò retorica e storia universa– le sino al 1865 6 • Altri professori del seminario, mentre la direzione di questo rimaneva ai cappuccini, furono i padri: Generoso da Rumilly, dotto musicologo e dotato di bellissima voce7, Gonzalo da Centellas, Ambrogio, Giusto e Teodoro, tutti savoiardi e nativi di Moye, Callisto da Grenoble e Tomaso da Forlì 8 • Nel seminario paulista diede per qualche tempo lezioni anche p. Vidal Gonçalves de Oliveira, nativo pernambucano ed entrato nell'Ordine Cappuc– cino in Francia, nella provincia di Parigi ; egli fu poi il celebre vescovo di Olinda, impavido sostenitore dei diritti della Chiesa contro il soffocante dominio della massoneria e del regalismo del governo imperiale 9 • 5 Nato il 10 agosto 1822, vestì l'abito cappuccino nella provincia di Savoia nel 1841 e fu ordinato sacerdote nel 1845. Da prima missionario nel Chile, venne poi trasferito nel seminario di S. Paulo dove rimase sino al 1880 ovvero 1881. Ri– tornato per breve tempo in Francia, in seguito raggiunse nuovamente il Brasile, passando circa 8 anni in Uberaba (1883-1890). Morì a Bahia il 1 ° maggio 1890, col– pito da beri-be1·i mentre, già sulla nave, si preparava a rimpatriare definitivamente. 6 Si veda a p. 435, n. 67. 7 Alunno dela provincia di Savoia: insegnò nel seminario sino al 1877, quando rimpatriò; morì a La Roche-sur-Foron, 1'11 febbraio 1879, a 50 anni di età. · 8 Per dati relativi a questi missionari si veda in FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchi– nhos, 283. 376. 0 Questo grande e intrepido vescovo brasiliano nacque a Pedras de Fogo in Pernambuco il 27 novembre 1844. Dal 1853 al 1862 studiò a Recife, prima nel colle– gio Bemfica poi nel seminario diocesano (Olinda). Ma, dopo il primo anno di teologia, partì per la Francia vestendo l'abito cappuccino il 16 luglio 1863 nella monastica provincia di Parigi. Fu ordinato sacerdote il 2 agosto 1868. Nell'ottobre dello stesso anno ritornava in Brasile, destinato come professore nel seminario di S. Paulo; ivi rimase tre anni insegnando filosofia. L'imperatore D. Pedro II, anche a ricompensa della vasta opera compiuta dai cappuccini nel Brasile, con decreto del 21 maggio 1871 lo presentava alla S. Sede come vescovo di Olinda; preconizzato da Pio IX a tale sede il 22 settembre 1871, venne consacrato vescovo nell'antica cattedrale di S. Paulo il 17 marzo 1872; prese possesso della diocesi di Olinda il 24 maggio dello stesso anno. A Recife, in seguito ad attacchi di giornali massonici contro la Chiesa, sulla fine dello stesso anno iniziava la sua lotta in difesa dei diritti di Dio e della Chiesa contro le mene della massoneria e del regalismo imperiale, rap– presentato allora dal gabinetto del grand'oriente brasiliano Barao de Rio Branco. Il 28 dicembre 1872 mons. Vita] inviava una circolare alle confraternite (irmanda– des) della diocesi, esigendo l'espulsione degli elementi massonici che vi si erano infiltrati e che praticamente le controllavano. Seguì allora la ribellione della con– fraternita di S. Antonio in Recife, forte di elementi notoriamente massonici; il vescovo lanciò su di essa !'interdetto in data 16 gennaio 1873. Le confraternite die– dero subito luogo al cosiddetto « ricorso alla Corona », la quale ordinò a] vescovo di ritirare la scomunica; ma mons. Vita] rispose con un netto rifiuto, adducendo es– sere incompetente il potere civile a giudicare in cose ecclesiastiche. Di qui il proces– so intentato contro il vescovo che, il 2 febbraio 1873, venne fatto prigioniero e tradotto a Rio de Janeiro dove il 21 febbraio dello stesso anno veniva condannato a 4 anni di lavori forzati, pena che venne poi commutata (12 marzo) in semplice reclusione. Il successivo ministero, presieduto dal Duca di Caxias, in data 17 settem– bre 1875 concedeva amnistia ai vescovi prigionieri (nel frattempo era stato proces– sato e condannato anche il vescovo di Belem, D. Antonio Macedo Costa). Riottenuta la libertà, mons. Vita!, già stremato di forze, il 4 ottobre 1875 partiva per l'Europa da dove rientrava l'anno dopo, raggiungendo la sua sede il 20 settembre 1876; l'acco-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz