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APòSTòLATò SÒCIÀLE 488 scindendo dalle prime avvisaglie, occorse verso la fine del 1864, essa durò un quinquennio e cioè dal 1865 al 1870; i missionari fu– rono invitati dal governo imperiale a servire come cappellani sia al fronte come negli ospedali delle retrovie. I primi ad essere assunti furono i pp. Fedele da Avola e Giro– lamo da Montefiore che, partiti da Rio de Janeiro il 20 maggio 1865, giunsero il 3 giugno successivo a Salto, in zona prossima alle operazioni, dove trovarono 22.000 soldati brasiliani attaccati dal vaiolo 56 • A questi primi due seguirono, il 2 luglio 1866, i pp. Ga– briele da Barra e Salvatore da Napoli, inviati sulla parte meridio– nale del vastissimo fronte di guerra. Più tardi ancora, e cioè il 30 giugno 1868, furono assunti i pp. Gregorio da Prato e Gioachi– no da Canicattì che, alla presenza dell'imperatore, salparono da Rio de Janeiro per servire nella marina da guerra brasiliana, operante lungo il fiume Paraguay 57 • Infine, p. Giangiuseppe da Montefiore fu cappellano nell'ospedale militare di Montevideo, dove si trova– rono raccolti molti soldati alleati feriti. Coinvolti nella guerra si trovarono pure due missionari del Mato Grosso, e cioè i pp. Mariano da Bagnaia e Angelo da Cara– manico che caddero nelle mani dell'esercito paraguayano sin dal– l'inizio della guerra 58 : la loro tragica sorte costò a uno di loro la vita (p. Angelo) e all'altro inaudite sofferenze che gli turbarono le facoltà mentali 59 • Dell'opera prestata dai cappellani nella lunga guerra scrive p. Giuseppe da Castrogiovanni: « Accompagnarono durante tutta la guerra l'esercito brasiliano dando prova di eroismo e di carità cristiana come veri apostoli di Gesù Cristo, e destando l'ammirazione negli ufficiali e nei soldati... Essi furono instancabili sul campo di battaglia come negli ospedali e nei posti di pronto soccorso, sulle navi da guerra e dovunque la loro presenza di sacerdoti era necessaria. Il p. Fedele da A vola, in particolare, scalzo ai piedi o calzando grossi stivali, quando do– veva montare a cavallo e la necessità lo esigeva, col crocefisso in mano stava in mezzo alle truppe brasiliane. E quando i soldati cade– vano sotto la scimitarra nemica o feriti dalle palle e granate, egli si precipitava in mezzo alla mischia così che ebbe più volte il ca– vallo ucciso; raccoglieva i feriti sulle proprie spalle e li traspor– tava negli ospedali da campo e nelle ambulanze, dove li assisteva e curava con paterno affetto, facendo molte volte l'ufficio d'infer- veda R. GALANTI, Compendio de historia do Brasil IV, 511-624; e l'accenno dato a p.279. 56 Cf. GIUSEPPE DA CASTROGIOVANNI, Notizie storiche, 102. 57 Cf. [Basilio PEREIRA], Os religiosos capuchinhos da Bahia, 34; FIDELIS DE: PRIMERIO, Capuchinhos, 250, 257s. 58 L'ultima lettera scritta da p. Mariano al commissario generale è del 25 ot– tobre 1864 datata da Miranda: ACRJ, M: 1/I, 28; la sua prigionia dovette incomin– ciare poco dopo. 5 9 Si veda a p. 279s. 28. - Attività missionaria.
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