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APOSTOLATO SOCIALE 425 iniziata dai pp. Doroteo e Piermaria, fu continuata negli anni seguenti dai pp. Luigi da Alba Pompeia e Lorenzo da Monteleone che percorsero a più riprese la zona richiamando le popolazioni a un senso di responsabilità e tentando di por termine ai delitti politici che sfortunatamente stavano preparando il clima adatto allo scoppiare di altri moti rivoluzionari 23 • A quanto lascia intendere nei suoi rapidi accenni il Guennes da Silva Mello, le regioni centrali del Nordeste intorno a quel tempo rassomigliavano a un terreno minato: bastava una scintilla perché l'incendio scoppiasse allargandosi rapidamente a vasti tratti di territorio 24 • Gli animi inquieti erano come sotto un'incubo: il rancore, l'odio politico, le fazioni di parte, le armi che in larga misura si contrabbandavano tenevano la regione in una perpetua insicurezza e i focolai di disordini rapidamente si andavano molti– plicando. Per aggiungere qualche altro particolare a quanto abbiamo più sopra toccato, nel 1844 la rivoluzione ardeva in Alagoas minac– ciando d'invadere Pernambuco e altre province. Mentre i pp. Eu– sebio da Sales e Enrico da Castel S. Pietro operavano nel cuore stesso della rivolta, p. Placido da Messina faceva da vigile senti– nella nella zona pernambucana di Agua Preta e Jacuipe per scon– giurare il pericolo di un dilagare della rivoluzione. Trovandosi le due località sotto la minaccia diretta e già circondate dai ribelli, il missionario dovette pensare al loro vettovagliamento e per un mese riuscì a sostenere 2.000 persone, procurandosi il vitto negli engenhos di gente amica 25 • In Alagoas l'anno dopo gli ultimi resti della rivoluzione erano soffocati dai pp. Luigi da Belforte e Se– rafino da Catania. Specialmente quest'ultimo missionario meriterebbe d'essere illustrato nella sua opera pacificatrice che va da Pernambuco, ad Alagoas, Paraiba, Rio Grande do Norte e Ceara. Dei risultati da lui ottenuti in Rio Grande do Norte scrive Luis da Camara Ca– scudo: « P. Serafino da Catania è immortale nella tradizione popolare. 23 Come, ad esempio, nel 1875. Cf. Felipe CONDURU PACHECO, Vida de D. Luis de Brito I, Rio de Janeiro 1954, 158. 24 Cf. Ligeiros traços, 64s. Si veda anche Estevam Leao BOURROUL, Frei Gae– tano de Messina, 8. 25 Cf. J. GUENNES DA SILVA MELLO, Ligeiros traços, 67. E' da notare, sempre secondo il Guennes, l'opera che nello stesso anno compiva nella capitale di Alagoas p. Eusebio da Sales e cioè; « em outubro de 1844 quando a provincia d'Alagoas ardia na mais desastrosa guerra civil chegou este religioso capuchinho a cidada de Macei6, vindo em um dos vapores do norte, e poucos dias depois <le sua estada nella, tendo de ser espectador de um renhido combate travado entre as forças legaes e as dissidentes, vindas do centro, foi ele que com o imperio de sua voz tocante, e do exemplo mais edificante pòde fazer cessar o horroroso fogo, que crusava a rua, correndo atravez do mais eminente perigo, diversos pontos, pedindo com celestial candura e misericordia o estancamento do sangue e a deposiçao das armas fratreci– das ». Ib., 71; e Alfredo BRANDÀO, Os capuchinhos em Alagoas, in Dom Vital, dicem– bre 1954, 16,

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