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422 ALTRE ATTIVITÀ dai missionari, e cioè: J equi r i ç a, in territorio bahiano, dove svolsero assidua opera di assistenza prima p. Carlo da Bagnone 9 e poi p. Stefano detto dell'Ungheria perché ungherese di nascita 10 ; S erta ozi n ho in Pernambuco, composto in gran parte dagli abitanti di Ouricuri e Piranhas e affidato alle cure di p. Cassiano da Comacchio, che ne era stato il fondatore 11 ; e il centro di soc– corso di Teresina nel Piaui, assistito da p. Serafino da Ca– tania 12. Ma probabilmente, nello stesso periodo di tempo, vi furono altri centri sparsi nelle province del Nordeste che furono più o meno colpite dalla grande siccità 13 : il missionario manteneva l'or– dine in questa specie di accampamento iniziale, vigilava sull'igiene e le abitazioni, provvedeva a che il vettovagliamento funzionasse regolarmente, presiedeva ai lavori ordinati dal governo per oc– cupare quella gente e naturalmente completava la sua opera con l'assistenza propriamente spirituale 14 • 9 Si vedano sulla colonia di Jequiriça molti documenti in AOB, M, I, e quanto scrive GREGORIO DE S. MARINO, Os capiwhinhos na Bahia, in Anais IV, 544ss, con sta– tistiche delle famiglie, distribuzioni di alimenti, vestito, attrezzi, medicinali, e cose del genere. - P. Carlo da Bagnone apparteneva alla provincia di Parma; giunto in Brasile nel 1869 vi svolse un fruttuoso apostolato, durato 23 anni e trascorso in gran parte nella prefettura di Bahia (1869-1889); lavorò da prima tra gli indios, poi come missionario ambulante dando grande numero di missioni. Rimpatriò defini– tivamente tra il 1893 e il 1894 per una ribelle malattia. Si vedano di lui varie let– tere al commissario generale in ACRJ, O, II. FELICE DA MARETO, Missionari cappucci– ni della provincia Parmense, 61. 10 P. Stefano, che nei documenti figura spesso come « da Vicenza» perché, se pur nativo ungherese, prese l'abito nella provincia di Venezia, dopo un tentativo di catechesi in S. Catarina (si veda a p. 260, n. 31) fu trasferito nella prefettura di Bahia dove lavorò assiduamente e con intelligenza soprattutto in Limoeiro. Morì nell'ospizio di Bahia il 1 ° marzo 1878. Cf. Libro Mastro, ACB, Fonti mss. 1, I, 109. l1 Cf. MODESTO REZENDE DE TAUBATÉ-FIDELIS MOTTA DE PRIMERIO, Os missiona– rios capuchinhos no Brasil, 342s, dove gli autori asseriscono che per le cure e gli sforzi del missionario il luogo, prima deserto, si convertì in « terra de promissao ». 12 Ib., 454s. 13 Si veda, ad esempio, in ACP, III, 85, dove i] presidente di Rio Grande do Norte, da Nata!, con telegramma invoca urgentemente un missionario cappuccino « pelos indigentes flagellados pela secca nesta provincia». 14 A titolo d'esempio, valga ciò che scrivono le Notas historicas sull'opera di p. Cassiano in Ouricuri, Piranhas e Palmares-Sertaozinho. « A secca de 77 flagela o interior do Estado causando soffrimentos. O povo dos lugares infelicidados emigra para as villas menos desfavorecidas e implora a caridade. O luctador Oapuchinho é destacado para urna commissao em Ouricury e ahi desenvolve a actividade ampa– rando retirantes, com trabalho e com ensinamentos christaos. Guidando da alimen– taçao dos famintos, o generoso servidor aproveita os pobres para a reconstrucçao do grande açude. A longa parede que forma a margem da repreza é solidamente construida e alteada mais 80 cm. em toda a estençao de 333 m. Na extremidade onde passa a sangria levanta-se um forte paredao de pedra e ca!... Feitos estes trabalhos, limpo o açude e fortificado, ainda se augmentam serviços reclamados pela conservaçao. Para a nova muralha nao abrir fendas é ella garantida por urna outra parede de encosto levantada com pedra e ca!. Concluida esta obra meritoria fr. Cassiano vai a Leopoldina e, alem dos bens e~pirituaes innumeros, fabrica a matriz e o campo santo. O agrado do Missionario faz o povo pedir-lhe que o nao deixe, que se demore. Em serviços, porem, da Jgreja e do governo civil, o Capuchinho da Penha necessita ir a Piranhas acudir aos re– tirantes. O flagelo continua horrivel. As estradas se enchem de forasteiros e, em Pi-
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